Home Attualità Economia Confcommercio: ‘un altro regalo alle banche?’

Confcommercio: ‘un altro regalo alle banche?’

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Dal primo gennaio commercianti e professionisti saranno obbligati ad accettare pagamenti con bancomat e carta di credito, a prescindere dal prezzo del bene, del servizio o della prestazione. Una norma che se da una parte imprime modernità ai servizi della rete distributiva italiana portandoli ai livelli internazionali (negli Usa, ad esempio, la moneta elettronica è ormai usata anche per pagare un caffè al bar), d’altra parte suona come un nuovo balzello per imprenditori e professionisti e un regalo al sistema bancario da parte del Governo.

“Se la norma è stata fatta con l’intenzione di rendere più efficienti, comodi e sicuri i pagamenti, oltre che rintracciabili, allora vanno anche calmierate le commissioni bancarie sulle transazioni con il Pos. Da noi sono ancora troppo alte. Finisce che gli unici a perderci saranno ancora una volta i commercianti”, dichiara il direttore della Confcommercio aretina Franco Marinoni.

Secondo la Confcommercio, c’è chi per avere il Pos in negozio paga un canone di 15-20 euro al mese, oltre alle commissioni su ogni transazione: spese basse per il bancomat (0,50-1%), più alte per le carte di credito (dall'1 al 3-4%).

Marinoni rileva poi la presenza di forti incognite sull’applicazione del nuovo obbligo: “è previsto dal decreto legge 179 del 18 ottobre 2012 (Sviluppo bis), ma ancora mancano i relativi decreti attuativi. Così, a pochi giorni dalla fine dell’anno, ancora non siamo certi di tante cose. In ogni caso, al momento l'obbligo riguarda il venditore e non l'acquirente, che dunque potrà continuare a pagare anche con altri strumenti come il contante, l'assegno o il bonifico”.
“I problemi maggiori riguardano ovviamente i piccoli commercianti”, prosegue Marinoni, “molti dei quali sprovvisti di Pos proprio alla luce dell'entità irrisoria dei singoli pagamenti che ricevono, e i professionisti, come commercialisti e avvocati, che non sempre dispongono dei sistemi per l'accettazione di pagamenti con moneta elettronica”.
La novità riguarda però anche la pubblica amministrazione, dove l'accettazione di pagamenti tramite bancomat sarà estesa anche alle aziende che erogano servizi pubblici nei rapporti con gli utenti.
“Il timore è che sia un ennesimo congegno per far salire i costi di gestione di tutte le imprese, perfino di quelle pubbliche”, sottolinea il direttore della Confcommercio aretina, “non so invece se davvero servirà a contrastare l’evasione fiscale. Già ci sono molti strumenti per farlo, nati per monitorare acquisti considerevoli come quelli di un gioiello costoso o di una casa. Al fisco sapere quante volte facciamo colazione al bar o quanti pacchi di pasta acquistiamo al supermercato forse non serve così tanto…”.