In qualità di consiglieri ci siamo adoperati a favore di iniziative per il contrasto al gioco d'azzardo – intervengono Bennati, Bertoli e Bracciali consiglieri comunali del PD – purtroppo le competenze di un Comune in questa materia sono del tutto residuali. Anche l'ipotesi avanzata da taluni d'istituire una tassa comunale c.d. di scopo sulle slot machine e le macchinette del video poker non è percorribile perché la Costituzione riserva tale competenza allo Stato, mentre gli enti locali possono soltanto regolamentare, nell'ambito della norma di legge statale, imposte o tasse già previste dalla normativa nazionale.
Riteniamo pertanto che in occasione di questa campagna elettorale sia utile sensibilizzare i candidati di ogni schieramento politico per addivenire ad una modifica dell’attuale normativa. A tale scopo ci pare particolarmente efficace l'appello promosso dai promotori della campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” e che noi giriamo ai partiti e ai candidati locali alle prossime elezioni politiche affinché assumano pubblicamente l’impegno, per la prossima legislatura, a regolamentare la diffusione del gioco d’azzardo nel nostro paese.
Il documento articolato in otto punti ed intitolato “Un limite all’azzardo”, chiede ad esempio di dare ai sindaci un reale potere di controllo sul fenomeno nel loro territorio; ridurre l’alta variabilità attuale nella tassazione sui diversi giochi incrementando le entrate per lo stato, rimaste stabili pur in presenza di un volume d’affari crescente; portare a termine le procedure per l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza, che devono essere garantiti dal servizio sanitario nazionale; vincolare l’1% del fatturato annuo dei giochi d’azzardo al finanziamento delle azioni di prevenzione, assistenza, cura e ricerca relative al gioco d’azzardo patologico; dare seguito a quanto stabilito nel decreto Balduzzi sulla regolamentazione della pubblicità che riguarda il gioco d’azzardo, vietando inoltre le pubblicità che indicano le possibilità di vincita senza contrapporle alle possibilità di perdita e quelle che promuovono illusorie probabilità di vincite facili; vincolare l’esercizio delle concessioni al rispetto del codice di autoregolamentazione pubblicitaria adottato dalla Federazione Sistema Gioco Italia, stabilendo al contempo una Authority di controllo esterna ad Aams; stabilire una moratoria sull’introduzione di nuovi giochi fino a quando non saranno noti i risultati delle ricerche promosse da enti terzi sui rischi e i benefici delle attuali politiche in materia; adottare un registro unico nazionale delle persone che chiedono l’autoesclusione dai siti di gioco d’azzardo.
In conclusione, chiediamo ai candidati alle elezioni politiche di “metterci la faccia”, di fare proprio questo programma di regolamentazione, superando il far west attuale in cui a perdere sono proprio i cittadini, allettati dall’illusione delle “vincite facili” che si traducono piuttosto in danni sanitari, sociali ed economici sempre più rilevanti.