Home Nazionale Farmacie: allarme Federfarma, 3 mila in difficoltà e 600 a rischio fallimento

Farmacie: allarme Federfarma, 3 mila in difficoltà e 600 a rischio fallimento

0

Roma, 4 dic. (Adnkronos Salute) – Venti di crisi anche per le farmacie. Sono tremila quelle in grave difficoltà finanziaria e oltre 600 a rischio fallimento. Una mappa completa degli esercizi a rischio non c'è, ma i dati di alcune regioni sono allarmanti: una decina le serrande abbassate per fallimento in un anno in Campania. E in provincia di Catania, su 294 farmacie, 10 hanno già portato i libri contabili in tribunale. Ma il problema riguarda tutto lo Stivale visto che a Venezia quest'anno si è già registrato un fallimento, 2 farmacie sono in forte crisi e 12 hanno chiesto aiuti importanti. Sono i dati presentati oggi a Roma da Federfarma. "E' stato un anno difficile per noi – spiega la presidente di Federfarma Annarosa Racca – I continui tagli alla spesa, l'aumento delle trattenute, la perdita di potere d'acquisto delle famiglie stanno mettendo in crisi la rete delle farmacie. I dati dei grossisti mostrano difficoltà crescenti da parte degli esercizi farmaceutici a rispettare le scadenze. Del resto la spesa territoriale per i farmaci è in continuo calo, mentre crescono le ricette". A Napoli, dove tra il 2011 e 2012 i farmacisti per 14 mesi non hanno ricevuto i rimborsi per i medicinali erogati, "la situazione oggi si è normalizzata – dice Michele Di Iorio, presidente Federfarma Napoli – ma stiamo subendo le conseguenze. Dieci farmacie fallite sono l'eredità e stiamo ancora pagando gli interessi passivi, mentre le banche non ci finanziano più". A sostegno dei colleghi in grave difficoltà, Federfarma ha sostenuto il progetto 'Farmacia sicura' che, con il supporto di Credifarma (la società finanziaria delle farmacie, Promofarma (società di servizi di Federfarma) e Farmafidi, punta a predisporre dei 'piani di rientro' per le farmacie in crisi, accompagnandole in un percorso di risanamento economico.Il futuro prossimo, per l'associazione dei farmacisti titolari, si presenta difficile e sarà determinante la partita della 'farmacia dei servizi', sia quelli in convenzione con le Regioni (Cup, referti a domicilio ecc), sia quelli offerti dai singoli (test diagnostici di prima istanza ). Domani, ricorda Racca, la Conferenza Stato-Regioni ha all'ordine del giorno il documento, firmato dal ministro della Salute Lorenzin, che stabilisce le procedure di contrattazione della nuova convenzione farmaceutica nazionale, scaduta ormai da anni. Ma ora l'avvio della trattative potrebbe essere imminente. Sarà la nuova convenzione a stabilire, tra l'altro, le regole per la fornitura dei nuovi servizi previsti dalla legge (assistenza domiciliare, monitoraggio pazienti cronici, test diagnostici a fini di prevenzione e controllo di patologie di forte impatto sociale, prenotazione di visite ed esami tramite Cup, campagne di prevenzione ed educazione sanitaria).Sui servizi offerti dalle farmacie non siamo all'anno zero, ha spiegato Annarosa Racca. Ci sono già diverse esperienze locali, sia per quanto riguarda prestazioni in convenzione con le Asl, sia quelle offerte autonomamente dagli esercizi. Federfarma sta lavorando a una 'fotografia', insieme all'università Cattolica di Milano, per avere un quadro più preciso della situazione ma anche per comprendere meglio i bisogni dei diversi territori. I primi dati indicano iniziative differenti sul territorio ma anche volumi di prestazioni elevati. Si registrano, per esempio, servizi di telemedicina diffusi soprattutto nelle farmacie più periferiche. Mentre sono uniformemente distribuiti test diagnostici come spirometria e densitometria ossea, per quest'ultima alcune farmacie arrivano ad erogare dai 40 ai 50 test al giorno. "La farmacia – sottolinea Federfarma – può dare un contributo importante alla razionalizzazione della spesa, favorendo la deospedalizzazione (attraverso la presa in carico di pazienti cronici, Adi, il monitoraggio dei consumi per garantire l'aderenza terapeutica e ridurre gli sprechi) e distribuendo i medicinali a carico del Ssn, compresi quelli che oggi vengono distribuiti direttamente dalle Asl (con l'esclusione di quelli che, per le loro caratteristiche farmacologiche, richiedono un monitoraggio specifico da parte delle strutture sanitarie pubbliche). Per svolgere questo nuovo ruolo all'interno del sistema, la farmacia ha però bisogno di risorse adeguate e di un contesto normativo stabile e coerente".