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Gli scrittori di LUCA BRUNETTI diventano Spettacolari

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“È un’illusione che le foto si facciano con la macchina… si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa” affermava Henri Cartier-Bresson.
Si conclude la mostra fotografica “Scrittori Spettacolari” di Luca Brunetti presso la Libreria Edison by Biblion di piazza Risorgimento, 31 angolo via Verdi in Arezzo.
Tanti visitatori, tanti apprezzamenti, un successo sotto tutti i punti di vista: ha registrato infatti, giorno dopo giorno, sempre maggiori consensi
Scatti rubati: Marco Malvaldi, Pupi Avati, Barbara Alberti, Carlo Cracco, Antonio Caprarica, Corrado Augias, Paolo Belli, Catena Fiorello, Maurizio Nichetti, Nada, Beppe Tosco e Barbara Bianconi.
Mani che fanno quello che gli occhi pensano, veri e propri appunti visivi.
Frammenti di vita, di luoghi, di Giardino delle IDEE, di persone che attraverso l’inventiva di Luca Brunetti trasmutano nell’immortalità della scrittura.

LUCA BRUNETTI, nasce l’8 febbraio a Livorno.

Appassionato di viaggi e musica non ama definirsi fotografo.

Ama semplicemente scrivere con la luce.

Perché “la macchina fotografica può rivelare i segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono, sparisce tutto tranne quello che viene messo a fuoco con l’obiettivo. La fotografia è un esercizio d’osservazione”.

Sempre appassionato e affascinato dalle foto inizia a fotografare negli anni ’70 con la Yashica di suo padre e con la propria macchina fotografica regalata insieme alla Polaroid per la prima comunione, che possiede ancora gelosamente nel suo studio.

Si considera un autodidatta.

Nel 2000 la sua espressione fotografica ha una svolta e una innovazione grazie alla nuova tecnica digitale.

Intraprende una ricerca personale del colore nei riflessi stimolato da quanto sosteneva Oscar Wilde “il vero mistero del mondo è il visibile, non l’invisibile”.

Foto-grafa con tutto quello ha a disposizione, dall’iPhone alla reflex Canon.

La sua ricerca sulla linea e sulla luce lo spinge ad avvicinarsi alle sue tematiche preferite ovvero l’uomo nella sua essenza e la luce come espressione di vita.

In fondo “una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea”.

Viaggia molto e si appassiona alla streetlife sviluppando una possibilità creativa che lo porta a ri-visitare l’immaginario visivo che lo accompagna ogni giorno. Un ri-percorrere, un itinerario figurativo da tempo tracciato, vissuto in una prima parte di vita passata e proiettata nell’oggi.

Dall’oscurità alla luce, la vita presente, rosso, viola, bianco e nero, aspettando domani.

Dalla materia all’energia, sempre sospinto verso una ricerca, per la quale dedica gran parte della sua vita.

Una necessità individuale e intima per cercare delle possibili conferme, per capire meglio.

Un cammino figurativo tra foto-grafia e vita quotidiana.

Il bisogno intimo di trovare anche presso la semplice, fissa, parola foto-grafia il senso di raccontare una storia in movimento, con immagini sovrapposte l’una all’altra, tentando con ogni mezzo di foto-grafare.

Scrivere con le immagini per Luca Brunetti è un concetto narrativo dentro un concetto visivo.

Un movimento di insieme tra immagini e parole, uno studio attorno alla filosofia, la pittura, il cinema, la musica che lo hanno da sempre ispirato. Una continua ricerca su ciò che ha lasciato il tempo, tracce.

Un susseguirsi di storie ispirate dal pensiero di una ombra, dall’immaginazione di una tonalità cromatica, dall’intuizione di una energia.

Una testimonianza, un segno particolarmente visivo, per tentare di capire sempre meglio da quale luce si viene, in quale colore si é, verso quale elemento si sta andando.

Perché “la luce ci fa vedere, l’inconscio ci fa nascondere”.

Segue il tour Sud di Fiorella Mannoia, lo spettacolo teatrale Dignità Autonome di Prostituzione, il tour History di Anna Oxa e ancora Paola Turci, Niccolò Fabi e tanti altri ancora.

Ha cercato e sta cercando di capire se stesso tramite la foto-grafia.

Foto-grafa invece di parlare, foto-grafa per non dimenticare, per non smettere di guardare e osservare.

Considera la fotografia una forma d’arte gratificante capace di sorprendere, divertire ma anche far riflettere e comunicare emozioni.

“L’espressione di un pensiero profondo nel modo più semplice”.

www.lucabrunetti.com