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Mengo Music Fest, il 4 luglio l’unica data italiana degli WHO MADE WHO

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Giovedì 4 luglio ad Arezzo, al parco di via Alfieri, il concerto della band danese
Mengo Music Fest, il 4 luglio l'unica data italiana degli WHO MADE WHO
La terza serata del festival: si parte alle 18 con le band locali Whales, Whales!, BugDub, Surfin' Monkeys e poi il duo garage blues fiorentino Go!Zilla e il gran finale con la band rock/electro di Copenhagen. Sempre attivi bar, ristorazione e il mercatino di artigianato e gadget.
Ingresso gratuito

La terza serata del Mengo Music Fest, giovedì 4 luglio, presenta ad Arezzo l'unica data italiana del 2013 della band danese Who Made Who, il trio nato nel 2003 dall'incontro tra il cantante e chitarrista Jeppe Kjellberg, proveniente dalla scena avant garde jazz, il bassista Tomas Hoffding, proveniente dalla scena indie-rock, e il batterista Tomas Barford, già nei Filur e al fianco di Kasper Bjorke e conosciuto anche come DJ con lo pseudonimo Tomboy. Il loro primo eponimo album viene stampato nel 2005 dall'etichetta tedesca Gomma Records, così come il secondo disco THE PLOT del 2009. Suonano insieme e remixano brani per gente come Daft Punk, LCD Soundsystem, Hot Chip e Digitalism e si inseriscono con naturalezza proprio in quella scena in bilico tra elettronica e indie-rock. Nel 2011 arriva il mini album KNEE DEEP, primo lavoro per la prestigiosa label teutonica Kompakt, con la quale pubblicano anche il terzo capitolo discografico BRIGHTER nel 2012. Il trio danese è difficile da definire, ma la loro musica ha uno suono solare e allo stesso tempo potente ed è stilisticamente e armonicamente avventurosa. I loro live sono sempre un'esperienza indimenticabile e sorprendente.

La serata inizia alle 18 con le band locali Whales, Whales!, BugDub, Surfin' Monkeys e poi il duo garage blues psichedelico fiorentino Go!Zilla, formatosi a Firenze nel 2012 e influenzato dal sound della West Coast e dai singoli della prima fase punk, usciti in America nella seconda metà degli anni '60. La nona edizione del Mengo Music Fest ospiterà anche la redazione di ARtù, il portale delle Politiche Giovanili della Provincia di Arezzo dedicato al mondo dei giovani, in tutte le sue sfaccettature. Un progetto che vedrà i giovani protagonisti della redazione impegnati in interviste, foto e commenti della serate del Mengo per poi essere presenti anche negli altri eventi in calendario questa estate tra Arezzo e provincia, a partire da Arezzo Wave Love Festival.

Il Mengo Music Fest è organizzato dall'Associazione Music! con il patrocinio e il contributo di Comune di Arezzo, Provincia di Arezzo, Regione Toscana e Dipartimento della Gioventù, e il contributo di Banca Etruria, Estra, Coingas, Atam, Arezzo Multiservizi, Pam, Ceres e Pagoda Bar.

Who Made Who
Recensione dell'album BRIGHTER
Ci sono una serie di band, artisti e progetti che si posizionano esattamente a cavallo tra due generi, talvolta tra due mondi. Si, perchè il confine tra l’indie-rock e l’elettronica (soprattutto quella danzereccia/da club) può risultare molto sottile, ma può anche essere una frontiera che non tutti gli appassionati di questi due generi sono disposti a valicare. A mettere d’accordo (quasi) tutti ci sono una serie di formazioni che hanno saputo ben amalgamare le due atmosfere: dai Digitalism a LCD Soundsystem, passando per Hot Chip, Klaxons e via così. In questo filone possiamo tranquillamente aggiungere gli WhoMadeWho, trio danese capitanato dal frontman Jeppe Kjellberg, con all’attivo due dischi per l’etichetta bavarese Gomma Records (l’eponimo esordio del 2005 e “The plot” del 2009) ed un mini-album (“Knee deep”, 2011) per la prestigiosa Kompakt (sempre di teutonica provenienza). Proprio per la Kompakt (ormai una garanzia, basti pensare agli ultimi lavori di The Field, Walls e Gui Boratto) esce il terzo lavoro ufficiale intitolato “Brighter”. Forse è ancora presto per definire questo disco quello della consacrazione, ma la band di Copenaghen stavolta ha indubbiamente azzeccato diverse mosse. Il sound degli WMW è più electro rispetto al passato e la sintesi tra territori cupi, rock e ballabili, è ben rappresentata dal primo singolo “Inside world”: un brano da dancefloor, con synth anni Ottanta, un testo che invita a lasciarsi andare (“Take a break in your morning road, Listen to the sound of the feet, Take a listen to your heart beat”), ma un’atmosfera che non perde mai quel pizzico di oscurità che ci sta come il cacio sui maccheroni. Una vera bomba. Gli WhoMadeWho hanno la capacità di virare da veri e propri inni electro come “The sun” e “Skinny dipping” (riecheggiano dei Friendly Fires più pesanti), a bolidi synth-pop sui quali sfrecciare in pista (“Greyhound”, “The divorce”, “Never had the time”), fino ad episodi più riflessivi. Come la splendida e semi-acustica “Fireman”, il piano malinconico di “Running man”, i sei minuti della finale “Below the cherry moon” ed il perfetto equilibrio tra ritmi tribali e new-wave di “The end”. Gli WhoMadeWho pare abbiano trovato la quadratura del cerchio, con un lavoro che amalgama ottimamente tutte le loro anime e li proietta con merito tra le maggiori realtà electro-indie europee. C’è del marcio in Danimarca? No, anzi…