Home Attualità Money transfer: anche nei phone center ma dalle 7 alle 23

Money transfer: anche nei phone center ma dalle 7 alle 23

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È stata approvata con alcune modifiche la proposta di Roberto Barone di deliberazione consiliare avente per oggetto il regolamento di polizia urbana e consentire il deposito e la prestazione dei servizi finanziari, il cosiddetto money transfer, nei phone center, eliminando l’incompatibilità esistente.
Al termine della discussione nel Consiglio Comunale del 25 settembre, il consigliere Idv aveva accettato la proposta del Sindaco Giuseppe Fanfani di sospendere la pratica in attesa di approfondimenti e verifiche con Banca d'Italia e Guardia di Finanza sollecitati in aula dall'assessore Stefania Magi.
Quest'ultima ha precisato che sono da tutelare: libera concorrenza, decoro e sicurezza. “Combinando queste tre esigenze, è nata la proposta di normare separatamente phone center e money transfer: così, fermo restando il disposto dell'articolo 44 che non viene emendato, la disciplina dei money transfer ricadrà nell'articolo 44 bis dove è previsto che un phone center possa adesso ospitarlo ma l'orario di trasferimento del denaro dovrà essere quello del phone center stesso e non più 24 ore su 24. Si evitano così trasferimenti di denaro in orario notturno che erano quelli che un po' sfuggivano all'azione della Guardia di Finanza”.
“Ci sono passaggi strani, inutile negarlo – ha sottolineato il consigliere comunale Francesco Francini – in queste attività monetarie e noto eccessiva solerzia nel risolvere la questione in un ambito dove si eliminano difficoltà burocratiche che invece restano per un bar o un ristorante. Affrontiamo allora tutto il quadro delle attività commerciali. Accetto il principio di base di non mettere i bastoni fra le ruote ai vari esercizi, ma limitarsi ad alcuni mi sa di politicamente corretto e perfino discriminatorio”.
Roberto Ruzzi: “sapete l'impegno che ho profuso su questo regolamento, feci 17 emendamenti di cui solo 2 passarono. Queste attività soffrono? Sotto casa, un ristorante ha cambiato gestione quattro volte ed è sempre gestito da stranieri. Non cambia però l'abitudine dell'accumulo di persone davanti all'ingresso che crea una sorta di limite fisico e materiale per i passanti che non entrano negli esercizi contermini”.
Marco Tulli: “dopo 90 anni si cambiò il regolamento per due motivi: fare gli sceriffi con le prostitute e non fare proliferare i phone center. Sono sparite le prostitute per caso? Per i phone center, che paiono l'unico nucleo malavitoso del territorio, ci interessavano perfino i bagni. Per fortuna eliminammo le norme più assurde ma tenemmo il divieto del passaggio di denaro. I dati dimostrano che non è lì che si annida la criminalità, è una vostra idea. Ora pare, per fortuna, si decide di invertire la rotta securitaria per andare verso l'integrazione vera”.
A Roberto Barone è toccato il compito di puntualizzare i contenuti della modifica: “dobbiamo partire dal fatto che nel 2012 avevamo introdotto un divieto che nella legge non esiste dettato dalla preoccupazione che i money transfer contribuivano al riciclaggio di denaro sporco. Non è che oggi siamo diventati improvvisamente solerti, ma ripristiniamo una situazione normale. Questo articolo 44 bis va a ricordare intanto una serie di adempimenti previsti per legge per chi vuole fare attività di money transfer, quindi altro che disattenzione. Abbiamo inoltre posto il limite di orario dalle 7 alle 23, in più, come ulteriore segnale”.
“Le regole valgono per tutti – così Alessandro Arcangioli – questo il principio che ci guidò nel lavoro di stesura del regolamento. Per i money transfer la preoccupazione era aiutare a svolgere i controlli da parte di chi ha questa funzione. Nel frattempo un parere dell'Authority per la concorrenza ci ha spinto a rimettere mano alla norma ma non è che la preoccupazione del controllo sia venuta meno. Aiutiamo inoltre chi vuole svolgere un'attività economica in maniera lecita”.
Anche l'intervento di Gianni Mori ha sottolineato come questa “sia una pratica positiva, come positivo è fare informazione nei confronti di questi esercizi delle norme che disciplinano la loro attività” mentre in sede di dichiarazione di voto ha aggiunto come la soluzione adottata sia “laica, intelligente e di buon senso”.
Simonetta Ghezzi ha voluto ribadire la sua estraneità al “razzismo o a forme di opposizione contro attività svolte nel nostro territorio da stranieri”.
Ancora Roberto Ruzzi: “chiamo la polizia municipale per chiunque sia a violare le norme. Ritengo che questa sia un'attività pericolosa. A Saione ce ne sono 5 o 6 ed è un via vai pazzesco. Io voterò contro”.
Francesco Francini: “un balletto dell'ipocrisia è andato in scena stamani, l'unico sincero è stato Tulli: ovvero non dite che volete modificare un regolamento perché improvvisamente lo giudicate 'razzista', rimangiandovi la parola di un anno fa. La questione non è l'Authority! O i corsi di formazione! Ma se uno non conosce le leggi e le viola va sanzionato. Come succede in teoria a me o a un cittadino normale che ne paga le conseguenze senza poter invocare nessun corso. Ipocrisia, trattamenti preferenziali per certe categorie che suscitano quel razzismo che dite di volere evitare. Ovvio che i money transfer possono essere gestiti da chiunque ma se trasferiscono denaro cosa volete che li apra un italiano! Se entro in un ufficio pubblico, come mi è successo, e trovo una persona con il burqa mi chiedo quale possa essere il grado di tolleranza di questa situazione per i cittadini che non possono entrare nello stesso ufficio con un passamontagna. Andrebbero giustamente arrestati. Invece chi nasconde la sua identità con l'indumento citato non è perseguibile, mi è stato detto dalle forze dell'ordine che avevo sollecitato. Strizzate l'occhio alla sinistra, sperate di recuperare chissà quali voti, noi non ci stiamo e voteremo in senso contrario”.
La puntualizzazione dell'assessore Barbara Bennati è stata che “disciplinare le attività in articoli separati vuol dire che due saranno le autorizzazioni, quella per i phone center separata da quella per i money transfer. Andiamo così incontro a esigenze di legalità”.
Matteo Bracciali: “avevo chiesto alla Giunta una riflessione sul tema nel mio intervento nell'ultimo Consiglio Comunale. La riflessione c'è stata, con grande disponibilità. Se poi vogliamo dire che le pratiche che sono già passate in assemblea magari un anno prima non possono essere cambiate mi sembra un atteggiamento miope. Il Pd e l'amministrazione nel complesso non si sono chiusi a riccio ma si sono anzi dimostrati aperti e responsabili”.
Per Lucio Bianchi “la soluzione trovata è attinente al periodo storico che viviamo. Assistere chi ha più difficoltà nel processo di comprensione della legge è inoltre molto positivo”.
Luigi Scatizzi ha distinto aspetti regolamentari e politici: “questa modifica regolamentare è da accogliere tuttavia è chiaro che l'aspetto politico-culturale è più ampio”.
Così il voto: 23 favorevoli, 5 contrari e un astenuto.