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Parco del Casentino: la ricerca dà i suoi frutti

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Parco del Casentino: la ricerca dà i suoi frutti

Tre nuove specie sono state segnalate recentemente nell’area del Parco, strano a dirsi per territori percorsi e abitati da secoli dall’uomo. Tra queste, una specie di lepidottero, nuova per la scienza, è stata proprio scoperta nelle faggete del Parco Nazionale dal dott. Edgardo Bertaccini, nell’ambito di una ricerca autorizzata e promossa dal Parco. Classificata come Dalicha casentinensis e appartenente a un gruppo faunistico spesso legato alle grandi foreste dell’Europa centrale e dell’arco alpino, la specie è stata accuratamente analizzata e descritta su base morfologica e genetica. Particolarmente sedentarie e quindi strettamente dipendenti dalla qualità degli ambienti in cui vivono, la piccola farfalla assume localmente una particolare importanza ecologica. Due piante invece, entrambe segnalate da Paolo Laghi collaboratore del Museo di Ecologia di Meldola, rappresentano le altre due nuove specie per il Parco Nazionale. La Hottonia palustris, pianta acquatica tipica di acque stagnanti poco profonde, è stata segnalata presso il biotopo Gorga Nera alle pendici del Monte Falterona, nell’ambito di un monitoraggio finanziato dall’Ente Parco e realizzato dal Museo di Ecologia di Meldola. La sua odierna presenza potrebbe essere dovuta all’attivazione di alcuni semi dormienti, riportati in superficie a seguito dei lavori di escavazione commissionati dal Parco e avvenuti nel 2007 per ripristinare un habitat di fondamentale importanza per la riproduzione di alcune specie di anfibi. La seconda specie, Neotinea maculata, è una piccola orchidea molto rara in Emilia-Romagna. Mai segnalata in precedenza nell’area, la sua presenza va quindi ad aggiungersi alla già ricca lista di orchidee del Parco.

Notizia questa di grande valore non solo per il territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ma anche per il mondo scientifico, che dimostra che l’attività di ricerca nel nostro parco è viva e in continua evoluzione.

Il neo commissario Luca Santini ha così commentato: “la ricerca scientifica e naturalistica nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi continua a riservarci piacevoli sorprese a dimostrazione del grande valore naturalistico della nostra area protetta e dell’importanza della tutela ambientale che assume. Tutto questo significa che a livello mondiale ci sono nuove specie animali e vegetali e per il mondo occidentale assume un significato maggiore in quanto abbiamo un patrimonio di biodiversità di importanza mondiale. Il Parco delle Foreste Casentinesi come patrimonio ancora da esplorare è in grado di regalarci sempre nuove scoperte, è per questo che dobbiamo continuare ad investire sulla ricerca assieme al mondo dell’università ed in stretta sinergia con le grandi associazioni ambientaliste del nostro paese e quindi anche nel futuro andremo a costruire progetti assieme a questi partner per continuare, intensificare la ricerca nel territorio dl parco”.