Home Politica Policiano attende da tre anni il suo marciapiede

Policiano attende da tre anni il suo marciapiede

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AREZZO – Un marciapiede per Policiano. A richiederlo sono gli stessi abitanti che hanno più volte denunciato la pericolosità della strada che attraversa la frazione alle porte di Arezzo e la necessità di assicurare sicurezza ai pedoni. Tale richiesta fu già avanzata nel settembre 2010 nell'ambito del progetto "Io Conto", il bilancio partecipativo del Comune di Arezzo che portò l'amministrazione a deliberare lo stanziamento di 250.000 € per la realizzazione di un marciapiede lungo la Sr71 che, sul lato destro della carreggiata verso Castiglion Fiorentino, partisse dal centro di Policiano fino al termine della frazione. A distanza di tre anni i lavori non sono ancora partiti dunque nell'ultimo consiglio comunale i Popolari per Arezzo si sono fatti promotori di questa situazione, con il capogruppo Luigi Scatizzi che ha presentato un'interrogazione all'assessore ai lavori pubblici Franco Dringoli. «Nelle ultime settimane – spiega Andrea Gallorini, presidente dei Popolari, – alcuni abitanti di Policiano ci hanno segnalato la necessità di un risolutivo intervento da parte dell'amministrazione per realizzare un marciapiede lungo la Sr71 per rendere più sicuro il transito dei pedoni lungo l'asse viario che attraversa il paese. Il tratto di strada in questione è molto pericoloso e registra numerosi incidenti, anche mortali, dunque abbiamo chiesto all'assessore perché il Comune ancora non abbia realizzato quanto promesso nel 2010». Al termine dell'interrogazione, Scatizzi ha domandato quando il Comune si attiverà per mettere in sicurezza il tratto di strada, ricevendo un'immediata risposta positiva da Dringoli e dal vicesindaco Stefano Gasperini che hanno assicurato un rapido avvio dei lavori. «Siamo soddisfatti – conclude Gallorini, – perché il nostro input potrebbe aver sbloccato questa situazione. In ogni modo continueremo a vigilare, con la speranza che in futuro l'amministrazione rivolga più attenzione alle frazioni periferiche e non faccia passare interi anni prima di avviare un intervento pubblico».