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Progetto ‘Life Wolfnet’ le considerazioni di Gabriele Locatelli

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Prendo spunto dall’intervento fatto al Convengo sul Lupo dello scorso mercoledì a Pratovecchio per fare alcune considerazioni sulla riuscita dell’evento, e sulla necessità di fare chiarezza su alcune cose importanti.
Il progetto LIFE WOLFNET è una grande opportunità per il nostro territorio perché chiede, come tutti i progetti europei, una forte condivisione del territorio in cui viene proposto e realizzato.
Da quando svolgo la funzione di Presidente F.F. sostengo in maniera strenua che la forza dei Parchi sta nelle alleanze che costruisce. Dobbiamo convincerci che la 394, la legge quadro sulle aree protette, una grande legge che ha permesso all’Italia di avere oggi un importante sistema di aree protette, ha bisogno di essere rivista al fine di legare sempre di più il territorio e le sue genti all’area protetta.
I Parchi sono stati istituiti grazie a alla volontà di persone illuminate che hanno dato al territorio nazionale la 394, ma sono poi state le popolazioni locali, e in loro rappresentanza i Comuni che le hanno istituite.
Oggi, purtroppo stiamo vivendo una deriva interpretativa della norma che porta rapidamente ad uno scollamento fra AREE PROTETTE E POPOLAZIONI LOCALI.
Oggi dobbiamo avere la forza di darci un nuovo ulteriore obiettivo come aree protette, quello di dialogare sempre di più con le popolazioni locali e soprattutto con chi il Parco lo vive quotidianamente. Solo in questo modo i Parchi diventeranno soggetti di un territorio e non semplici sovrastrutture politico – amministrative.
Il dialogo con gli agricoltori, con le gli operatori turistici, con le istituzioni locali, con i cacciatori, che in questi anni abbiamo verificato non essere stato sufficiente, deve diventare il primo degli obiettivi che l’Ente Parco deve perseguire perché la FORZA DEI PARCHI sta nelle alleanze che costruisce.
In questi ultimi sei mesi il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco ha dato mandato ai suoi uffici di perseguire questo obiettivo attraverso una serie di proposte di intese con il territorio che voglio brevemente elencare.
Il primo protocollo approvato e proposto alle due regioni di riferimento (Emilia Romagna e Toscana) alle tre province (FI, AR e FC) all’ISPRA e a Federparchi al fine di condividere un percorso sul monitoraggio della fauna al fine di condividere, attraverso un tavolo di lavoro congiunto, percorsi gestionali su tutto il territorio del Parco e nelle aree di influenza.
Abbiamo redatto e ed approvato, ad indirizzo degli uffici, una proposta di intesa con le Aziende USL competenti, un protocollo atto a costruire un rapporto collaborativo con gli uffici veterinari al fine di redigere protocolli gestionali condivisi sulla gestione degli animali catturati vivi, gestione degli animali abbattuti in azioni venatorie, il trasporto degli animali vivi o morti, percorsi di certificazione degli animali catturati o abbattuti a fini alimentari, consulenza in merito alle attività inerenti la macellazione e la commercializzazione delle carni derivate da animali selvatici, l’effettuazione di adeguate attività di monitoraggio delle azioni previste dai protocolli redatti, la collaborazione ad azioni di monitoraggio atte a determinare una valutazione epidemiologica generale dello stato sanitario delle popolazioni autoctone di animali appartenenti alla fauna selvatica.
Abbiamo redatto ed approvato, ad indirizzo degli uffici un protocollo di intesa con le amministrazioni competenti del CFS, le Province e le Comunità/Unioni Montane atta a portare alla costruzione di un registro georeferenziato degli interventi forestali all’interno dell’area protetta.
Abbiamo ripreso il lavoro interrotto nel 2009 atto a collegare tutte le strutture territorialmente competenti sul territorio nel settore turistico al fine di dare nuova veste comunicativa al territorio.
Sono azioni queste che vanno in una direzione unica, quella di integrare il Parco con il territorio in cui opera, un PARCO che si vanta di essere una sovra istituzione è un parco destinato a fallire.
Le modifiche alla 394 è necessario farle, ma nella direzione auspicata da Federparchi e Legambiente, una modifica mirata a legare sempre di più il territorio al Parco e viceversa e questo si può fare solo se rendiamo sinergica la Comunità del Parco all’Ente e se modifichiamo la composizione del Consiglio dell’Ente partendo dall’introduzione, al suo interno, di una rappresentanza del mondo agricolo territoriale.
Ecco perché il progetto WOLFNET è un grande progetto, perché mercoledì abbiamo incontrato, grazie al progetto, abbiamo incontrato chi nel Parco VIVE e PRODUCE e, come ho chiesto e come molti degli agricoltori e degli operatori turistici presenti hanno chiesto, dobbiamo far si che questi incontri diventino routinari in modo che sempre di più il Parco sia fatto anche dalla gente che lo vive.
Tanto dovevo al fine di fare chiarezza su cosa intendo come Parco e su come mi auspico venga concepito dal nuovo Consiglio Direttivo dell’Ente.

Gabriele Locatelli
Presidente F.F.
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna