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Domenica di ripresa per la Fiera Antiquaria

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Domenica di ripresa per la Fiera Antiquaria

Dopo la giornata di ieri, colpita da pioggia e da vento, questa edizione di febbraio dell’Antiquaria ha tirato un po’ di respiro oggi, grazie ad una condizione meteo decisamente più favorevole che ha invogliato turisti e visitatori a frequentare i banchi della manifestazione.
L’edizione – come prevedibile – non ha contato i numeri delle edizioni di eccellenza ma, considerando la grande difficoltà di ieri, il bilancio non è negativo. Anzi.
Oggi vi è stata una netta ripresa sia di partecipanti che nelle vendite da parte degli espositori.

“Il tema della Fiera Antiquaria – dichiara nettamente il presidente Paolo Nicchi – riguarda l’intera città. Ogni mese, ininterrottamente (salvo lo scorso febbraio per la prima volta nella sua storia) da quasi 45 anni, lo svolgimento di questa manifestazione continua a portare un indotto non indifferente ad Arezzo, oltre ad essere un eccezionale veicolo di promozione turistica e culturale della città e della provincia. La Fiera Antiquaria è un patrimonio della città e la città deve sentirlo come tale”.
“Pertanto – conclude Nicchi – oggi, al termine di questa edizione di febbraio, vorrei iniziare un serio dibattito e confronto pubblico con tutti coloro che – a vario titolo – possono sostenere la Fiera. E il primo invito vorrei rivolgerlo proprio ai candidati aretini alle prossime elezioni politiche perché inseriscano il tema della Fiera Antiquaria nel loro programma elettorale, ovviamente inserendolo in una corretta cornice che non sia solo localistica ma affronti il tema del mercato antiquariale in un’ottica più ampia e di maggior respiro. E li invito ad un dibattito pubblico su alcune proposte che possano difendere e rilanciare la Fiera. Da domani ci organizzeremo perché questo venga realizzato quanto prima”.

Tra gli oggetti particolari, da segnalare un servizio completo da thè in porcellana (1830) decorato in stile vecchia Parigi, una pirouette (tipica lampada usata nei ministeri francesi negli anni '20) in ottone cromato, bellissime spille floreali realizzate nel Novecento da vari designer, porta reliquari toscani di fine Cinquecento dipinti in oro zecchino, un prezioso centrotavola in porcellana firmato Cantagalli della seconda metà dell'Ottocento con pregevoli decori raffiguranti scene mitologiche, molti argenti tra cui una particolare caffettiera francese (inizio Ottocento) con becco raffigurante un'aquila e bolli originari a conferma della manifattura oltralpina.