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Sequestrata un deposito di rifiuti non autorizzato

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Sequestrata un deposito di rifiuti non autorizzato

Il Nos di Arezzo, insieme al Comando Stazione di Montevarchi del Corpo Forestale dello Stato, hanno sequestrato parte di un’area di uno fra gli stabilimenti industriali e commerciali più importanti del Valdarno aretino.
Le operazioni sono scattate nella prima mattinata di ieri quando, il Nucleo operativo speciale di Arezzo, mentre stava compiendo accertamenti su alcune aree industriali nei Comuni di Montevarchi e Terranuova Bracciolini finalizzate al rispetto del Codice ambientale, ha notato da lontano che dietro ad un importante prefabbricato adibito ad esposizioni, si trovavano alcune decine di metri cubi di materiale di varia natura lasciato alla rinfusa direttamente sul suolo.
Trattandosi di una situazione macroscopica e al fine di tutelare la salute e la sicurezza ambientale, hanno deciso di fare subito ingresso nell’area per determinare la natura e la provenienza di quanto avevano intravisto.
Giunti sul posto si sono rivolti al personale degli uffici amministrativi che dopo aver avvisato il titolare dell’impresa, un noto imprenditore aretino, hanno accompagnato la pattuglia della Forestale nella parte posteriore dello stabilimento dove è stata accertata la presenza di circa 70 mc di calcinacci, gomme, ferro, plastica, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, imballaggi in materiali misti, tubi ed altri rifiuti depositati direttamente sul suolo.
Giunto sul posto, il titolare dell’impresa informava che detto materiale non proveniva da alcun ciclo produttivo bensì da loro attività edili svolte ‘’porta a porta’’ per istallazioni e interventi manutentivi di piccola e media entità.
Acquisite tali informazioni la Forestale procedeva ai controlli documentali pressi l’Albo Nazionale del Gestori Ambientali attraverso il quale veniva accertato che questo importante impianto era sprovvisto di qualsiasi titolo autorizzativo alla raccolta, trasporto e stoccaggio di rifiuti.
Per questo l’area è stata immediatamente sigillata e il titolare dell’impresa denunciato all’autorità giudiziaria per gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi e deposito incontrollato.
Adesso rischia fino a 1 anno di reclusione e un ammenda fino a 26.000 euro.
Al termine degli accertamenti all’imprenditore aretino sono state fornite dal Corpo Forestale tutte le informazioni utili per mettersi in regola e consentire quindi a questa importante e consolidata attività imprenditoriale di svolgere la propria attività nel rispetto delle norme a tutela dell’ambiente.