Home Attualità Economia Sistema rifiuti: Sei Toscana doveva essere un gestore unico invece spacchetta il servizio

Sistema rifiuti: Sei Toscana doveva essere un gestore unico invece spacchetta il servizio

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E' un gestore unico oppure uno spezzatino? O meglio ancora un'agenzia interinale? E la politica, le amministrazioni locali non hanno niente da dire? Sapevano e hanno taciuto oppure non erano state informate? La Regione Toscana perché non prende posizione? Sono queste alcune delle pesanti domande che si pongono le organizzazioni sindacali della Funzione Pubblica di CGIL e CISL rispetto a quello che si sta prospettando per i 1000 lavoratori nella Toscana del Sud di cui oltre 400 in provincia di Arezzo che sono passati a Sei Toscana.

“Avevamo grosse perplessità fin dall'inizio di questo percorso, perché in provincia di Arezzo c'era una situazione ottimale, un ciclo dei rifiuti completo, dallo spazzamento, alla raccolta fino al trattamento – ha dichiarato Loretto Ricci della FP CGIL – adesso i nostri dubbi sono diventati sempre più grossi e sono delle mezze certezze. La notizia del passaggio di una consistente parte di lavoratori in provincia di Grosseto a Cooplat ha messo tutti in forte allarme. Le preoccupazioni sono state confermate anche dalla lettera che Sei Toscana ha inviato ai dipendenti il 17 ottobre scorso dove non smentisce e scrive: “è improprio definire esternalizzazione l'affidamento di alcuni servizi in determinate aree territoriali a Cooplat o ad altri soci di Sei Toscana, che rimane titolare del servizio e referente nei rapporti con le istituzioni e con i sindacati.”

“Sembra che diventi una società interinale – ha commentato Claudio Ghezzi della Funzione Pubblica della CISL – un'agenzia di collocamento del personale tra i suoi soci privati. Con la gara europea e l'affidamento a Sei Toscana, tutti credevano di passare da una decina di gestori del servizio nella Toscana del Sud ad un gestore unico, con un miglioramento del servizio, una razionalizzazione delle risorse a parità di tariffe. In realtà si va verso uno spacchettamento, una lottizzazione del servizio tra le cooperative che fanno parte della componente dei soci industriali.”

“E' facile comprendere come questi temi vadano ben oltre gli aspetti sindacali – aggiungono Ricci e Ghezzi – dovrebbero essere i sindaci, la politica ad essere in prima linea, ad interessarsi ai risvolti sociali ed economici, siamo già consapevoli che così facendo il servizio avrà una decadenza, un peggioramento evidente. Secondo noi va rimessa in discussione la gara di affidamento.”

Mentre il sindacato sta scrivendo a tutti i sindaci per informarli, è confermato lo sciopero di tutti i 1000 lavoratori interessati per il 25 novembre a Siena in piazza della Lizza dove è in fase di costruzione la maestosa sede di rappresentanza di Sei Toscana.
Intanto i sindacati sono stati convocati dal gestore unico venerdì prossimo 15 novembre a Siena, non per affrontare queste spinose questioni, ma per comunicare le modalità di passaggio di alcuni dipendenti comunali a Sei Toscana.