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Una Ferrovia da non dimenticare

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Una Ferrovia da non dimenticare

Il Circolo Amici della Bici – FIAB e il Dopolavoro Ferroviario di Arezzo, ogni anno, a partire dal 2008, nella prima domenica di marzo celebrano la giornata nazionale sulle ferrovie dimenticate, ponendo all’attenzione della cittadinanza e degli amministratori pubblici la straordinaria ricchezza, per le opere d’arte, le piccole stazioni e il paesaggio attraversato, rappresentata dalla vecchia Ferrovia, a scartamento ridotto, dell'Appennino Centrale (FAC), itinerario Arezzo-Palazzo del Pero-Monterchi-Anghiari-Sansepolcro-Citta di Castello-Umbertide-Gubbio-Fossato di Vico, lunghezza complessiva 134 chilometri.
La ferrovia, nel tratto Arezzo-Sansepolcro e nel tratto Umbertide-Gubbio-Fossato di Vico, è abbandonata dal momento della chiusura determinata dagli eventi bellici nel giugno del 1944. Nel tratto intermedio è stata sostituita dalla linea a scartamento ordinario in gestione FCU (Ferrovia Centrale Umbra), che, in Sansepolcro, ha la stazione terminale
Il tratto fra Arezzo e Palazzo del Pero è caratterizzato da numerose gallerie, ponti e ponticelli, di straordinaria bellezza, ma in condizioni di assoluto degrado ed abbandono, alcune gallerie e ponti sono crollati, i paramenti lapidei delle trincee sono franati, caselli e stazioncine, vendute ai privati, hanno subito dei discutibili recuperi edilizi, senza alcun rispetto per lo stile eclettico dell’architettura originaria.
Il successivo tratto fra Palazzo del Pero e Monterchi, in Val Cerfone, è stato in parte assorbito dalla strada statale 73, oggi caratterizzata da modesto traffico locale dopo l'apertura della SGC E 78 dei due mari, restano comunque testimonianze di caselli, stazioncine, piccole opere d'arte e brevi tratti in rilevato o trincea invasi da vegetazione arbustiva o interessati da interventi edilizi di vario genere.
Superata la vecchia stazione di Monterchi, tramite una strada interna all'abitato de Le Ville che risulta fedele al vecchio tracciato ferroviario si arriva alla galleria di Pantaneto in Comune di Citerna.
Il tracciato ferroviario nella Valle del Sovara si insinua fra campi coltivati e boschi fino ad arrivare alla stazioncina di Anghiari, mirabilmente recuperata dal Comune che, fra l'altro, unico fra tutti i comuni interessati dall'intero tracciato, conserva la proprietà demaniale del sedime. Passato Anghiari la FAC risulta in parallelo al cosiddetto “stradone” fino all'attraversamento del Tevere.
La Provincia di Arezzo, in un programma denominato “vie verdi”, ha proposto di utilizzare il vecchio tracciato ferroviario per un itinerario ciclopedonale di collegamento trasversale fra il Tevere, il Canale Maestro della Chiana e l'Arno, con il Comune di Arezzo, fra l’altro, è stato stipulato un accordo di programma per un primo lotto funzionale per la costruzione di un primo lotto di pista ciclabile dalle frazioni di Bagnoro e S.Firmina al centro città Noi crediamo in questa proposta perchè è in grado di:
− arrestare lo stato di degrado e abbandono attuale del tracciato FAC,
− consentire il recupero e il mantenimento di una testimonianza unica di archeologia industriale,
− costituire un presidio forestale e di vigilanza sul territorio
− aumentare i flussi turistici nelle numerose aziende agrituristiche presenti lungo l’itinerario e valorizzare i piccoli centri abitati della Val Cerfone e della Val Sovara.
Per questo chiediamo alla Provincia di Arezzo di sviluppare la progettazione – anche con riferimento a possibili fonti finanziarie europee – e a tutti i Comuni interessati di approvare gli strumenti urbanistici idonei alla salvaguardia del tracciato