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A Ravenna il paradiso del miele in un albergo

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Ravenna, 23 mag. – (Adnkronos) Fino a 16 tipi diversi di miele, a km zero e decisamente particolari: c’è il miele di girasole e quello al coriandolo, il miele di prezzemolo e quello ‘di pineta’. C’è una vera e propria ‘mieloteca’ nel centro storico di Ravenna, città d’arte candidata a Capitale della Cultura Europea 2019, dove un piccolo albergo di 33 camere (che è esattamente la media nazionale di dimensione degli alberghi) ha puntato tutto sulla sostenibilità e facendolo ha messo in piedi un vero e proprio paradiso del miele.
Tutto è iniziato con la scelta di eliminare le monodosi utilizzate per la prima colazione, favorendo invece i prodotti sfusi e riducendo così la quantità di rifiuti prodotti. “Ci siamo confrontati con le proposte estere e abbiamo notato che alcuni alberghi offrono una scelta di mieli. Così ci siamo inventati la mieloteca che altro non è che una diversa selezione di mieli in dispenser che permettono ai clienti di gustarli in tutta sicurezza”, spiega all’Adnkronos Filippo Donati, proprietario dell’Hotel Diana di Ravenna e presidente nazionale Assohotel Confesercenti.
“La quantità dei mieli che proponiamo dipende dalla stagione e ne abbiamo di davvero particolari, come quello prodotto nella pineta di Cervia”. Stessa scelta con lo yogurt: via i vasetti e il tradizionale fornitore industriale. Il loro posto lo ha preso la centrale del latte di Cesena “che ci fornisce di yogurt sfuso una volta ogni due giorni, fresco, a km zero e, a giudicare dal consumo, molto gradito dai clienti”. I clienti “gradiscono molto il prodotto sfuso, che li fa sentire a casa – aggiunge Donati – I piccoli alberghi forniscono soprattutto pernottamento e prima colazione. Curare la prima colazione significa quindi curare i clienti”. Una scelta che paga in termini di gradimento, importante soprattutto in un momento difficile per il turismo in Emilia Romagna. “L’80% dei frequentatori della nostra regione è italiano, il restante 20% straniero. Ma quell’80% sta vivendo la crisi – spiega Donati – ha meno soldi da spendere e infatti abbiamo un calo del turismo nazionale. E il leggero aumento del turismo estero non copre le perdite interne. Il punto è quindi lanciare nuovi prodotti”. E lancia una provocazione: “la vacanza dovrebbe essere garantita per legge e detraibile dalle tasse. E’ il momento di stacco per chi vive momenti di altissima tensione emotiva e psicologica e affronta i livelli di stress quotidiano che la società odierna ci impone”.