Abu Dhabi, 1 dic. (AdnKronos/Aki) – Un’attivista ha tentato di sfidare il divieto di guida per le donne in Arabia Saudita, ma è stata arrestata al confine con gli Emirati. A raccontare la storia è stata la stessa donna, Lujain Hathloul, che nel suo ultimo tweet ha denunciato di essere stata bloccata prima di entrare nel regno di Abdullah.
“Sono stata al confine saudita per 24 ore. Non vogliono ridarmi il passaporto né mi permettono di passare”, ha scritto la Hatloul sulla piattaforma di microblogging.
Secondo un’altra attivista, citata dal sito di Gulf News, insieme alla Hatloul è stata arrestata anche la giornalista saudita ma che vive negli Emirati, Maysaa al-Amoudi, che si era diretta alla frontiera per aiutare l’attivista.
In precedenza la Hatloul aveva twittato che “gli uomini alla frontiera non hanno diritto di impedirmi di entrare, anche se secondo loro io trasgredisco la legge perché sono saudita”, precisando di avere una patente di guida “valida per tutti i paesi del Ccg”, il Consiglio di Cooperazione del Golfo, di cui fanno parte Arabia Saudita, Oman, Qatar, Emirati, Bahrain e Kuwait.
L’Arabia Saudita è l’unico Paese al mondo che impedisce alle donne di guidare con una fatwa, anche se da tempo è aperto un dibattito sull’opportunità di revocare il divieto. Una recente petizione online ha chiesto al governo saudita di ”togliere il divieto di guidare alle donne” e ha raccolto più di 2.400 firme.
”La questione non è semplicemente quella di guidare un veicolo, ma il riconoscimento del diritto alla guida per le donne”, afferma la petizione. Lo scorso anno, inoltre, nel paese è stata lanciata la ‘Campagna 26 ottobre’ per rivendicare il diritto alla guida e attirare l’attenzione internazionale sulle restrizioni imposte alle donne in Arabia Saudita.