Home Nazionale Accusato di abusi e manipolazioni contro le donne, l’Australia caccia l”artista del rimorchio’ Usa

Accusato di abusi e manipolazioni contro le donne, l’Australia caccia l”artista del rimorchio’ Usa

0

Melbourne, 7 nov. (AdnKronos) – Non si placano le polemiche intorno ai seminari di Julien Blanc, il ‘Casanova 2.0’, accusato di insegnare agli uomini come ‘tenersi’ una donna attraverso manipolazioni mentali e abusi fisici. Dopo che nei giorni scorsi a ribellarsi era stato il popolo di Twitter (con l’hastag #takeDownJulienBlanc diventato virale in pochissimo tempo), a boicottare i suoi convegni questa volta è l’Australia, che ha revocato il visto al sedicente ‘artista del rimorchio’.
A confermarlo il ministro dell’immigrazione Scott Morrison: “Il visto è stato annullato giovedì notte. Dopo essere stati informati del suo arrivo, abbiamo indagato e abbiamo scoperto che questo ragazzo stava promuovendo l’abuso e la denigrazione delle donne, valori non accettabili in questo paese”. Ad ‘incastrarlo’ i video, i feed di Twitter e le foto pubblicate su Instagram, che ospita anche un vademecum delle sue lezioni.
Dopo aver appurato che tra le tecniche seduttive di Blanc c’erano violenze fisiche e manipolazioni emotive, molti luoghi di Melbourne hanno rifiutato di ospitare i suoi seminari, dove gli uomini tra l’altro pagano migliaia di dollari per parteciparvi. Giovedì sera si sarebbe dovuto tenere un workshop su una barca su fiume Yarra, ma le proteste di alcuni manifestanti che si erano riuniti lungo la riva hanno costretto gli organizzatori a cancellare l’evento.
Per il commissario di polizia Ken Lay, che ha sempre lavorato per porre fine alla violenza contro le donne, “il comportamento di di Julien Blanc è profondamente inquietante e offensivo. Etichetta le donne come oggetti e promuove il loro abuso denigrando la dignità di tutta la nostra comunità”.
Blanc ha iniziato i suoi seminari a Sydney la scorsa settimana, ma contro di lui si è scatenata l’opinione pubblica e manifestanti con cartelli che recitavano “distruggere la cultura dello stupro”, lo hanno seguito ovunque andasse. La campagna di Twitter #takedownjulienblanc guidato dall’attivista online Jennifer Li, ha poi contribuito a diffondere il contenuto dei suoi discorsi ed è stata creata anche una pagina Facebook anti-Blanc. Una petizione online ha infine esortato Morrison ad espellerlo.