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“All’aria aperta. I ragazzi di ieri”

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“All’aria aperta. I ragazzi di ieri”
barbara bennati

Un documentario su come si viveva e si giocava una volta. Titolo: “All’aria aperta. I ragazzi di ieri”. Regista: Paolo Bussagli. Verrà proiettato mercoledì 9 luglio, alle ore 21, al centro di aggregazione sociale Tortaia. Interverranno il regista, l’assessore Barbara Bennati e i dirigenti del Cas.

E’ un documentario che rientra nel progetto didattico “On Air”, giunto quest’anno alla sua seconda edizione. E’ rivolto alle scuole di Arezzo, promosso e organizzato dall’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e Scuola e finanziato dalla Regione Toscana che vede il coinvolgimento di quattro realtà teatrali aretine: Diesis Teatrango, Libera Accademia del Teatro, CDRC e Nomad Filodrammatica.

Quest’anno, per su iniziativa dell’assessore Bennati, ha visto il coinvolgimento di alcuni Centri di Aggregazione Sociale e in particolare di quelli di Giovi, Tortaia, Quarata e Giotto.

“Il documentario “All’aria Aperta – i ragazzi di ieri” – racconta il regista Paolo Bussagli – è uno dei prodotti di questo coinvolgimento e mira appunto a mettere in luce le enormi differenze tra i modelli educativi del passato e quelli di oggi.  Se da un lato è vero che oggi i ragazzi – grazie a computer, smartphone e tablet – possono stare “on the air” in continuazione con tutto il mondo, senza confini – è altrettanto vero che la vita sociale dei bambini di oggi si svolge per lo più al chiuso in luoghi dove la ricchezza del mondo naturale è sostituita da un mondo artificiale che è forzatamente meno ricco e per lo più stereotipato. E lo è sia nel contesto spaziale sia – soprattutto – negli oggetti di gioco: due smartphone possono anche essere diversi, ma per lo più ci girano programmi identici; invece due carrettini fatti da due bambini diversi negli anni ’50 erano per forza diversi: diversi i materiali, diversi in forma e stile perché costruiti a mano da due bambini diversi….  La vita all’aperto degli ex-bambini dei CAS ci appare oggi come un mondo in cui si educava alla diversita’ e contrasta con il modo di giocare dei bambini di oggi che rischia di produrre omologazione”.

“Il progetto – sottolinea l’Assessore Barbara Bennati – è davvero molto interessante ed è qualcosa che va oltre la mera documentazione del lavoro svolto, rivelandosi una piccola opera capace a mio avviso di essere fruibile in modo autonomo anche nelle scuole per far riflettere studenti, insegnanti e genitori. Non escludo perciò che si possano organizzare iniziative ad hoc non solo nei CAS ma anche nelle scuole interessate ad approfondire questo tema. Diversamente dal passato  la vita sociale dei bambini di oggi si svolge per lo più in presenza degli adulti, insegnanti e “guardiani” che se da un lato finiscono per tutelare la sicurezza dei bambini dall’altro rischiano di ritardare la crescita sociale dei bambini e di deresponsabilizzarli”.

Il documentario – realizzato con la produzione esecutiva del CDRC – contrappone questi due diversi modelli educativi e per quanto concerne l’attuale modello mette in luce sia i rischi di omologazione e discriminazione del diverso – con annesse questioni sul bullismo – sia il rischio della deresponsabilizzazione”.