Home Nazionale Animali: Realacci presenta interrogazione su orso ucciso in Abruzzo

Animali: Realacci presenta interrogazione su orso ucciso in Abruzzo

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Roma, 19 set. – (Adnkronos) – Ermete Realacci, presidente Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, ha presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali sul caso dell’orso ritrovato ucciso nel comune di Pettorano sul Gizio, in una zona tra la Riserva Naturale del Monte Genzana e il Parco Nazionale della Majella.
“Ho chiesto ai ministri interrogati se non ritengano opportuno attivare un coordinamento operativo-investigativo tra i Parchi e le Riserve Naturali abruzzesi, il Cta del Corpo Forestale dello Stato e il Noe del ministero dell’Ambiente al fine di coadiuvare le indagini e trovare al più presto i responsabili di tali atti criminali, quali azioni intendano mettere in campo per far sì che episodi simili non si verifichino in futuro”, spiega Realacci.
“Ai ministri – aggiunge – ho infine chiesto se intendano, di concerto con la conferenza Stato-Regioni, individuare capitoli di bilancio adeguati per rifinanziare il fondo di risarcimento per i danni da fauna selvatica, fondo la cui riduzione in epoca di crisi rende spesso invisa la convivenza tra specie protette e popolazioni limitrofe”.
(Adnkronos) – ”Per l’orso ritrovato ucciso a Pettorano sul Gizio, grazie al lavoro tempestivo di tutte le istituzioni competenti, c’è un indagato e mi auguro che si possano accertare al più presto le effettive responsabilità – continua Realacci – Quello di Pettorano purtroppo è l’ennesimo caso di uccisione di un bellissimo esemplare di orso bruno marsicano che interessa l’Abruzzo, dove negli ultimi mesi è stata compiuta una vera e propria strage di orsi”.
“Oltre alla necessità di fare piena luce è dunque necessario mettere in campo azioni per prevenire il ripetersi di tali gravi atti di bracconaggio in futuro. Attentare alla fauna dei nostri parchi è un atto gravissimo – conclude Realacci – reso in questo caso ancor più odioso dal fatto che l’episodio sia avvenuto a danno una specie protetta che rappresenta un simbolo per gli stessi parchi italiani”.