Milano, 26 ott. – (AdnKronos) – La ‘bocciatura’ di 25 banche europee è “sicuramente un risultato al di sopra delle attese” condizionato dal “fattore italiano perché nove banche con deficit su 15 sono tante”. Carlo Milani, economista del Centro europa ricerche, definisce la proporzione tra promossi e bocciati da Bce-Eba “abbastanza alta” e spiega all’Adnkronos che i risultati pubblicati dalle autorità finanziarie europee potrebbero aprire le porte dell’Italia a investitori stranieri.
Monte dei Paschi di Siena è l’ultima tra le banche europee: “E’ andata peggio – ricorda Milani – di quelle greche e cipriote e non ci si aspettava che avesse questo primato”. Ma è l’Italia che nel complesso è andata male: “Più di un terzo del deficit complessivo – spiega – è delle banche italiane perché il nostro sistema bancario sicuramente non ha fatto bene fino al 2013, poi si è cercato di tappare i buchi” in previsione degli esami di oggi. Per questo potrebbero esserci investitori interessati a comprare in Italia, anche in virtù dei buoni risultati registrati da altri paesi come “Spagna e Germania, dalla quale ci si attendeva qualche risultato negativo delle Landesbank”.
Per Mps e Carige “non sarà semplice” ripianare i conti. La banca senese deve trovare “due miliardi di euro”, la Carige circa 800 milioni che “per una banca di non grandi dimensioni è una cifra elevata”. Nei prossimi giorni, spiega Milani, il management degli istituti dovrà prendere delle decisioni e sul tavolo ci saranno anche progetti di fusione: “Mps dovrà valutare anche questo, per Carige – conclude – è una soluzione più probabile perché potrebbe essere più facile trovare un partner strategico”.