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Bardelli (Pdl): “Ricordare Ramelli, per la libertà di parola ed espressione”

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Bardelli (Pdl): “Ricordare Ramelli, per la libertà di parola ed espressione”
Roberto Bardelli

A 39 anni dalla scomparsa di Sergio Ramelli il consigliere comunale del PdL Roberto Bardelli lo ricorda: “Il 29 aprile del 1975 moriva, dopo una lunga e dolorosa agonia durata 47 giorni, Sergio Ramelli, all’epoca dei fatti studente neanche ventenne.

Ramelli, all’epoca militante del Fronte della Gioventù, fu brutalmente assalito sotto la sua abitazione da un gruppo di militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia. Gli anni settanta, che qualcuno incautamente ha definito “formidabili”, non erano facili per ragazzi come Sergio; negli anni settanta  le tensioni politiche sfociavano quotidianamente in scontri, tafferugli e soprusi da entrambi gli schieramenti politici. Oggi i tempi sono per fortuna cambiati, ma fa male al cuore e all’intelligenza umana sapere che Ramelli fu vigliaccamente aggredito solo perché scrisse un tema di italiano dove criticava aspramente le Brigate Rosse per l’uccisione di due militanti missini di Padova e le accusava apertamente di trascinare l’ Italia in un vortice di odio e

terrore. Quel tema fu per Ramelli la sua condanna a morte: fu affisso dagli studenti di sinistra sulla bacheca della scuola, le frasi incriminate ben sottolineate e messa ben in evidenza la frase “ecco il tema di un fascista”.

Ecco, ricordare Sergio Ramelli è importante per non dimenticare mai che la libertà di parola e di espressione è fondamentale in qualsiasi Paese che si definisce democratico e libero, e per onorare il coraggio di un ragazzo che ha pagato con la vita la sua voglia di pensare e vivere da uomo libero.”