Parigi, 7 ott. (AdnKronos) – La Bce oltrepassa il suo mandato e questo “è molto grave. Molte misure decise da questa istituzione dall’inizio della crisi puntano, in verità, a riportare a galla gli Stati, le banche e il settore privato”. Questa politica è “dirigistica e non corrisponde al contesto di una economia di mercato”. A sostenerlo, in un’intervista a ‘Le Monde’, è Hans-Werner Sinn, il presidente dell’Ifo, l’istituto di congiuntura di Monaco di Baviera, commentando le decisioni prese dalla Bce.
Il programma di acquisto degli Abs, sottolinea Sinn, “può funzionare” per far fronte al rischio di deflazione. Ma questo rischio “è esagerato. L’inflazione è in effetti temporaneamente debole a causa del basso prezzo dell’energia. Ma questa situazione non durerà”. A dire il vero, sostiene il presidente dell’Ifo, “la Bce cerca di sostenere le banche in modo che queste possano tranquillamente superare i stress test”, che sono una condizione sine qua non alla costruzione dell’unione bancaria. “Molte banche detengono asset problematici e la Bce ne acquisterà una parte. Facendo così non rispetta la sua mission che gli è stata affidata dai trattati europei”.
Il presidente della Bce, Mario Draghi, rileva ancora il presidente dell’Ifo, “ha ragione di puntare il dito sulla responsabilità dei governi che non fanno abbastanza riforme. Ma sbaglia pensando che la sua politica di allentamento monetario inciterà questi paesi a proseguire le riforme. Al contrario inciterà questi Paesi a fare meno sforzi. E’ un datto di fatto: i governi che pretendono oggi di lanciare le riforme sono troppo pochi. Approfittano soprattutto delle concessioni della Bce”. “Proseguire su questa strada – conclude- ci porterà diritto contro il muro”.