Home Cultura e Eventi Cultura Le nove Chimere di Giovanni Raspini: pezzi unici per premiare gli artisti di Icastica

Le nove Chimere di Giovanni Raspini: pezzi unici per premiare gli artisti di Icastica

0
Le nove Chimere di Giovanni Raspini: pezzi unici per premiare gli artisti di Icastica

Seconda edizione di Icastica e ancora l’argentiere Giovanni Raspini è autore delle nove sculture che verranno utilizzate per premiare gli artisti, i performer e gli ospiti presenti.

Anche quest’anno, per realizzare i premi, Giovanni Raspiniha pensato di recuperare il mito fondatore della città, legato alla figura della Chimera. Capolavoro d’arte etrusca, con le tre teste di leone, capra e serpente, la statua in bronzo della Chimera d’Arezzo fu realizzata a cavallo fra il V e il IV secolo a.C. Rinvenuta nel 1553 fuori l’odierna porta San Lorentino, fu portata a Firenze per ordine di Cosimo il Grande: innamoratosi della forza plastica del bronzo antico, volle averlo nella capitale come simbolo magico ed eterno del potere granducale.

Giovanni Raspiniha deciso di raccontare anch’egli le proprie Chimere e il mito che le circonda. Le nove Chimere nascono così da un gesto concettuale fortemente contemporaneo: fuse in Bronzobianco – la lega dai riflessi lunari sospesa fra tradizione e innovazione – esse rappresentano la sintesi stilistica e creativa dell’argentiere toscano e sono altresì un omaggio alla

tradizione orafa della città.

La Chimera del Teatro (omaggio a Dario Fo), la Chimera di Pietra, la Chimera Aeronautica e ancora la Chimera degli Abissi, la Chimera dagli Occhi Celesti, la Chimera Loricata, la Chimera Coccodrillo, la Chimera Serpente, per finire con la Chimera dedicata a Seneca. Vogliamo anche ricordare la Chimera Liquefatta, realizzata da Giovanni Raspinila scorsa primavera e donata al sociologo anglo-polacco Zygmunt Bauman in occasione della sua visita ad Arezzo.

I premi per questa edizione di Icastica saranno ancora un omaggio unico alla creatività, come prassi del saper fare e del saper mostrare, espressione compiuta fra materia e astrazione, progetto ed emozionalità, grazie alla forza della sintesi artistica.