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Corsi universitari sanitari: entro 15 giorni le soluzioni per andare incontro alle esigenze di studenti e famiglie

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Corsi universitari sanitari: entro 15 giorni le soluzioni per andare incontro alle esigenze di studenti e famiglie

AREZZO – Due settimane per verificare ogni possibile soluzione in grado di rispettare da una parte le esigenze degli studenti che si iscriveranno ai corsi di laurea per le professioni sanitarie ad Arezzo, dall’altra il rispetto delle leggi statali, delle delibere regionali e non ultimo il desiderio comune di valorizzare e sviluppare la decennale esperienza aretina.

Per i tre corsi per le professioni sanitarie dell’Università di Siena, con sede presso il polo formativo della Asl8 di Arezzo, con l’incontro di questa mattina (sul quale forte è stata la pressione e l’impegno del governatore della Regione Rossi per giungere ad una soluzione ottimale) sono stati definiti i percorsi e i reciproci impegni volti a valutare ogni possibile soluzione di salvaguardia degli interessi di tutti.

Comune e Camera di Commercio di Arezzo hanno sottolineato quanto la permanenza di corsi di qualità nella nostra realtà siano importanti e come non possa essere fatta ricadere sulla vita degli studenti e delle loro famiglie una modifica strutturale della sede per molte materie e molte ore.

Un concetto fatto proprio anche dall’Università  che con il proprio rettore ha anticipato il lavoro dell’incontro di stamani attraverso una fitta serie di contatti con gli interlocutori aretini, individuando le migliori soluzioni possibili.

Ranuccio Nuti“C’è ampia disponibilità dell’Ateneo”, ha detto il professor Ranuccio Nuti, direttore del Dipartimento universitario di Scienze mediche e chirurgiche, “a trovare una soluzione per venire incontro alle esigenze degli studenti e delle loro famiglie, anche espandendo al massimo la teledidattica. Nelle prossime settimane valuteremo, sulla base della nuova normativa e delle questioni tecniche, la soluzione migliore”.

I prossimi 15 giorni saranno necessari all’Università di Siena per proporre un progetto didattico basato oltre che sulle lezioni frontali tradizionali, sui tirocini in corsia e nei laboratori, anche quindi sulla teledidattica, purché corrisponda ai criteri di accreditamento individuati dal Miur e alle esigenze economiche degli studenti e della stessa Università.

Gli studenti, che in queste settimane hanno in più modi manifestato la propria preoccupazione a fronte dell’ipotesi di trasferimento a Siena di una parte consistente delle lezioni, progettata sulla base della legge Gelmini, per tutta la mattina hanno stazionato all’esterno della palazzina dove si è tenuto l’incontro.

Il Dg della Asl Enrico Desideri e il professor Ranuccio Nuti, direttore del Dipartimento dell’Università di Siena, hanno brevemente illustrato l’impegno di tutti a ricercare una soluzione ottimale i cui dettagli si conosceranno ad inizio luglio.