Home Nazionale Commercio: Calenda, rimettere Occidente al centro globalizzazione con T-Tip

Commercio: Calenda, rimettere Occidente al centro globalizzazione con T-Tip

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Milano, 29 set. (Adnkronos) – Rimettere l’Occidente al centro del processo di globalizzazione. Questo è l’obiettivo degli accordi di libero scambio tra Europa e Stati Uniti secondo il viceministro dell’Economia, Carlo Calenda. Gli accordi del T-Tip proposti dall’Unione Europea agli Stati Uniti prevederebbero un abbassamento dei dazi doganali, una soppressione delle barriere strutturali e burocratiche, non di natura economica allo scambio commerciale tra i due interlocutori e accordi anche sul settore energetico, “per dare una risposta alla Russia”, continua il viceministro.
“Il negoziato si basa su tre pilastri”, ricorda Carlo Corazza, portavoce della commissione europea per l’Industria e le imprese. Questi, continua Corazza, sono “l’accesso ai mercati, cioè togliere gli ostacoli tariffari e dando accesso agli appalti e ai servizi; eliminare tutti gli ostacoli burocratici, le barriere tecniche non tariffarie; dialogo più onnicomprensivo che tocchi aspetti strategici, quali l’armonizzazione delle regole tecniche degli standard a livello internazionale, le materie prime, le energie, le piccole medie imprese, i cambiamenti climatici e via dicendo”. Questo, per il portavoce della Commissione, si tradurrebbe in “vantaggi enormi” sia per l’Unione Europea che per gli Stati Uniti. Secondo le previsioni, dice Corazza, “il Pil europeo crescerebbe di 120 miliardi l’anno e quello americano di 90 miliardi l’anno. Complessivamente l’economia mondiale avrebbe vantaggi per circa 100 miliardi”. Secondo Alessandro Spada, Consigliere incaricato di Assolombardia, è importante “riuscire ad arrivare ad un accordo organico che sia preciso e che definisca bene tutte quante le materie e non lasci dei punti oscuri perché nell’incertezza le aziende si trovano più in difficoltà e magari vengono scoraggiate maggiormente a fare investimenti”.
Il negoziato ha incontrato numerose resistenze sia in Europa che negli Stati Uniti, ma Charles Ries, vice presidente internazionale della Rand Corporation, pensa che questo accordo di cooperazione tra Stati Uniti e Europa “sia quello più importante dal piano Marshall” . Per l’importanza che riveste, secondo Ries, “non possiamo fallire”. (segue)