Home Nazionale Contro morsi vipera niente panico e chiamare soccorsi, vademecum

Contro morsi vipera niente panico e chiamare soccorsi, vademecum

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(AdnKronos) – L’estate si avvicina, ma la stagione delle vipere è già cominciata. Lo sanno bene al Centro antiveleni della Fondazione Maugeri di Pavia, che a fine aprile aveva segnalato i primi casi di morsi, con 2 mesi di anticipo rispetto alle annate standard. E dopo il ricovero, ieri a Torino, di un bambino di 12 anni entrato in shock anafilattico durante una passeggiata in montagna, gli esperti del Cav pavese ricordano cosa fare – e soprattutto cosa non fare – in caso di attacco. La regola numero è mantenere la calma e chiamare subito i soccorsi. La seconda è evitare i presunti rimedi d’emergenza fai-da-te (lacci, incisioni o suzioni), affidando ogni tipo di intervento al personale ospedaliero. L’unica cosa che si può fare da soli è cercare di tenere il più possibile fermo l’arto colpito.
“Bisogna innanzitutto precisare che nel caso di Torino non si è trattato di un normale avvelenamento, ma di una reazione allergica al veleno”, spiega all’Adnkronos Salute Valeria Petrolini, tossicologa del Cav-Fondazione Maugeri di Pavia, dove ogni anno arrivano 70-100 ‘Sos’ per morsi di vipera. Gli episodi di ipersensibilità “sono molto rari” e in genere richiedono l’antidoto, che invece nei casi di intossicazione è indicato solo in un 20% circa dei casi. “Ma sempre e comunque in ospedale, l’unico luogo dove il siero può essere somministrato”, tiene a puntualizzare la specialista.
Allergie a parte, la tossicologa ricorda che “l’avvelenamento da morso di vipera ha un decorso molto lento, quindi in genere c’è tutto il tempo di raggiungere un ospedale”. Il morso è mortale “solo in casi eccezionali”, anche se i sintomi dell’avvelenamento possono essere seri: si va dal semplice morso ‘secco’ all’edema, localizzato o esteso a tutto l’arto e a volte anche al tronco; dai sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea, a quelli neurologici come offuscamento della vista o difficoltà ad aprire le palpebre. “Sono quindi necessari farmaci diversi a seconda dei casi e un monitoraggio in ospedale”. In base ai suggerimenti degli esperti del Cv di Pavia, ecco dunque le regole del vademecum anti-vipera:
1) Prevenire il morso. Durante le passeggiate in zone a rischio, evitare di spostare massi, tronchi o di mettere le mani in anfratti rocciosi, fra l’erba o nei cespugli. E’ sempre meglio, poi, ‘avvertire’ della nostra presenza muovendo l’erba con un bastone prima di passare o di sedersi. La vipera, infatti, morde quando colta di sorpresa;
2) Chiamare immediatamente i soccorsi telefonando al 118, o recarsi nell’ospedale più vicino se ne esiste uno nei pressi;
3) Evitare assolutamente di posizionare lacci o praticare incisioni nella sede del morso, o di cercare di aspirare o succhiare il veleno;
4) Cercare di muovere il meno possibile l’arto colpito dal morso: se è la gamba gamba meglio evitare di camminare, se è il braccio legarlo al collo per tenerlo fermo;
5) E’ sempre indicata la valutazione presso un servizio ospedaliero dove, anche grazie alla consulenza dei centri antiveleni, verrà impostata la terapia sintomatica più adatta al singolo caso, e si decideranno la tipologia e i tempi del monitoraggio clinico. A seconda della natura del morso e di come evolve l’avvelenamento, si va dalle 12 ore di osservazione, fino a diversi giorni di ricovero e trattamento.