Home Nazionale Crisi: Baban, made in Italy e originalità ci porteranno fuori

Crisi: Baban, made in Italy e originalità ci porteranno fuori

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Milano, 30 set. (Adnkronos) – Dalla crisi si esce facendo al meglio possibile le cose che sappiamo fare solo noi. Questa l’idea che Alberto Baban, presidente di Piccola industria e vice presidente di Confindustria, ha espresso al convegno organizzato da Confindustria Intellect, ‘Italia, stivale da corsa’, che si è tenuto oggi a Milano. “Se da un lato – dice Baban – abbiamo una platea di imprese di piccola dimensione che hanno grande capacità produttiva, dall’altro c’è un mercato che chiede qualcosa di diverso. In questo momento, quindi, non riusciamo a incrociare domanda e offerta”.
Forse perché, come pensa l’imprenditore, è successo qualcosa che non abbiamo capito. Per esempio, “non abbiamo capito che la capacità di acquisto non è più qui in Italia”. L’esempio lampante è quello della Cina che, con un Pil in continuo aumento, “ha creato una grande classe media che ha fatto reddito e vuole acquistare prodotto”. La nostra abilità, allora, deve essere quella di “rappresentare il nostro sistema come un sistema che può fare prodotti che gli altri non possono replicare”.
La soluzione è il made in Italy, “l’italianità deve diventare il biglietto da visita di tutte le imprese”. Eppure, non solo il fatturato dei prodotti copiati è il doppio di quello dei prodotti originali, ma non esiste nemmeno un brand made in Italy universale e regolamentato. Questo, secondo Elio Carmi deve cambiare. “Il made in Italy – dice – è un’identità sfaccettata ma consistente, come un diamante le cui facce determinano un unicum di grande valore”. Ogni impresa può farsi ambasciatrice del made in Italy nel mondo e, contemporaneamente, il made in Italy può dare una garanzia di qualità. Occorre, però una costruzione del brand e la valorizzazione del marchio nel suo complesso. “L’Italia è uno stivale da corsa – conclude Carmi – ma dobbiamo metterci le gambe”.
E le gambe non sono le aziende che investono in innovazione, fondamentale non perché sia un obbligo ma perché rappresenta l’unica possibilità di salvezza per le aziende in crisi. Ecco perché, ha annunciato Baban, è stata depositata una proposta al ministero dello Sviluppo che chiede di equiparare le Pmi che investono in ricerca e sviluppo alle start app, di concedere loro un bollino che le distingua e permetta di accedere alle agevolazioni.