Home Nazionale Cultura: il Canaletto al Museo del Duomo di Milano per un mese (3)

Cultura: il Canaletto al Museo del Duomo di Milano per un mese (3)

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– Questa faceva parte della celebre serie di quattordici vedute del Canal Grande realizzata nel 1729-­1730 per il console inglese Joseph Smith. A conferma dell’importanza della serie, dodici delle quattordici vedute di Canaletto furono disegnate ed incise da Antonio Visentini per il Prospectus Magni Canalis Venetiarum, pubblicato presso Pasquali nel 1735, serie in cui figura la rappresentazione in esame. Mazzariol e Pignatti convergono sostanzialmente sulla datazione e le considerazioni critiche. Il primo riferisce la veduta del bacino di San Marco, agli anni 1745-­1750, ponendola circa un decennio dopo quelle di Windsor.
Mentre nei dipinti inglesi le figure appaiono caratterizzate da una maniera disegnativa e le architetture sono strettamente funzionali alla costruzione scenografica della veduta (Mazzariol), nelle tele veneziane si nota l’ampia prospettiva stereoscopica all’interno della quale le figure contribuiscono a creare il generale effetto luminoso.
Nella veduta del bacino marciano le figure compongono una trama di richiami luminosi, dislocati in modo da intrecciarsi con gli altri, creando – scriveva Mazzariol – i ”punti” magici di quella scacchiera urbana, dalla quale emergono incantati personaggi, le singole architetture veneziane del Bacino di San Marco, osservate nella memoria come un ”continuum” interposto tra le due liquide stesure del cielo e delle acque: di qui l’eco solenne della grande cupola” di Santa Maria della Salute di Baldassarre Longhena, ”che si smorza nell’ombra dorata del portale di destra: riflessione privata, quasi personale nell’economia di una ‘visione’ appassionatamente obbiettiva”.