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La decadenza di Fanfani. A Gasperini le funzioni di Sindaco

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La decadenza di Fanfani. A Gasperini le funzioni di Sindaco
Stefano Gasperini

In apertura di seduta consiliare, il Presidente Luciano Ralli, ha confermato l’elezione di Giuseppe Fanfani a componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Carica, in base alle norme, incompatibile con la funzione di Sindaco.  Di conseguenza, il Presidente del Consiglio ha formalmente contestato allo stesso Sindaco l’incompatibilità, attivando così la procedura prevista dal testo unico sugli enti locali.

Luciano Ralli ha quindi proposto al Consiglio di prendere atto dell’opzione di Fanfani per il Csm e di dichiararne la decadenza, immediatamente esecutiva, da Sindaco. Conseguenza: scioglimento di Giunta e Consiglio che rimangono comunque in carica fino al primo turno elettorale utile, previsto per la prossima primavera. La funzione di Sindaco, fino a quella data, sarà svolta dal Vice Sindaco Stefano Gasperini.

 

Francesco Francini ha ricordato che è la prima volta che un Sindaco viene nominato nel Csm. “Sono stato il primo a chiedere di evitare il Commissariamento ma ritengo che la normativa non sia assolutamente chiara. Un articolo di legge recita espressamente le cause di incompatibilità e tra queste non c’è l’essere componente del Csm. L’incompatibilità è contenuta solo tra le norme che regolano l’attività dello stesso Csm. Qui stiamo quindi interpretando la normativa in maniera eccessivamente estensiva: il Sindaco avrebbe dovuto dimettersi. Votando la decadenza finiamo per fare giurisprudenza perchè il nostro caso non è paragonabile agli altri tre che si sono verificati in Italia per Sindaci che hanno però assunto incarichi politici di livello nazionale e non ruoli all’interno dell’organo di autogoverno della magistratura”.

 

Luigi Scatizzi: “noi non abbiamo competenze giuridiche ma un ruolo politico. Nonostante le perplessità del consigliere Francini, dobbiamo dare fiducia alle valutazioni tecniche della Segreteria Generale dell’Ente. Nell’ultima seduta consiliare, tutti abbiamo sostenuto la necessità di non far arrivare il Commissario Prefettizio, tanto più che le elezioni ci potranno essere solo nella primavera prossima. La nostra responsabilità è quella di impegnarci per portare avanti il lavoro e le azioni urgenti nei prossimi mesi nell’interesse della città.”

 

Roberto Ruzzi: “le perplessità le ho avvertite in modo particolare ma penso che debba prevalere il senso di responsabilità nei confronti della città. Ammetto che la fretta mi disturba e chiedo un altro consiglio comunale in tempi brevissimi”.

 

Roberto Bardelli: “il Sindaco e la Giunta non si sono mai presi la responsabilità di governare la città. Il Sindaco ha fatto la scelta di andare a Roma: è questo il senso di responsabilità? Avrebbe dovuto non accettare la nomina e rimanere fino al 2016 per governare la città. Invece ha “rovesciato la patata” sul Consiglio. Nulla è stato fatto e il Commissario non potrà fare di peggio”.

 

Gianni Mori: “Francini ha evidenziato che non c’è incompatibilità tra i due ruoli. Siamo di fronte ad un atto che presenta criticità. Ci attendevamo un approfondimento giuridico su questo tema. Non vale la pena di valutare ulteriormente la questione?”

 

Rodolfo Rossi: “il tema da porre è che l’evento peggiore è l’arrivo di un Commissario. Siamo di fronte ad una decisione del Parlamento che rischia di mettere in crisi il Comune. La scelta da fare è quindi quella di mantenere un presidio democratico in attesa della prossima scadenza elettorale”.

 

Luigi Lucherini: “siamo chiamati a levare le castagne dal fuoco. Non posso accettare che siamo costretti a fare questa scelta in base alla decisione del Parlamento. Non ci deve essere sottratta la dignità della nostra intelligenza nell’interpretare i fatti e prendere decisioni autonome. Non siamo qui per applicare decisioni prese da altri. Voglio che questo Consiglio continui ad operare e che ci sia una figura che sostituisca il Sindaco. Mi rimane, però, l’incertezza se questa scelta ci sia imposta dall’alto. Quindi mi asterrò”.

 

Lucio Bianchi: “credo che questo Consiglio sia assolutamente spinto a prendere una decisione forzata  nei tempi. Penso che tutti gli uomini siano fallaci e quindi mi fido fino ad un certo punto delle valutazioni della Segreteria generale. L’attività amministrativa è bloccata e quindi un Commissario cambierebbe ben poco. L’atto proposto deve essere quindi riformulato e corredato dal parere del Prefetto”.

 

Luigi Cantaloni: “sottolineo la preoccupazione, espressa ripetutamente, per il possibile arrivo del Commissario. Ma vorrei anche garanzie per il Consiglio. Non capisco perchè si siano affrettati i tempi. Il Commissario va scongiurato perchè la situazione della città è veramente difficile, a cominciare dalla situazione della sicurezza. Vorrei, però, che questa delibera fosse blindata dal punto di vista della legittimità, anche con pareri autorevoli come quello del Prefetto”.

 

Il Segretario generale, Marcello Ralli, ha replicato: “lo stato di incompatibilità è assolutamente incontestabile. Il percorso è stato sintetizzato in un unico atto, sollecitato anche dal diretto interessato. La diluizione del percorso è prevista nell’interesse del soggetto interessato il quale, però, ha già chiarito e comunicato la sua opzione”.

 

Il Presidente Luciano Ralli: “il consigliere Francini ha evidenziato alcune criticità ma il percorso che abbiamo proposto è stato confrontato. L’obiettivo è fare in modo, nel rispetto della norma, che Arezzo mantenga un presidio democratico nei mesi che rimangono all’appuntamento elettorale. Oggi mi sento sereno nel portare questa delibera e chiedo a tutti, maggioranza e opposizione, di condividere questa scelta. E invito la Giunta a tenere in considerazione nei prossimi mesi la disponibilità della minoranza”.

 

In sede di dichiarazione di voto, Francini ha ribadito “la criticità della celerità” della procedura: “speriamo sia la prima accelerazione dopo anni di immobilismo. E che quindi ci siano risposte positive alle richieste, nostre e della città. Penso in particolare alla sicurezza: questa è una città dove ci si ammazza per strada. E chiedo che i prossimi sei mesi non siano utilizzati dal Pd per la sua campagna elettorale. Mi auguro che questo partito faccia la maggioranza non solo governante ma anche ascoltante”.

 

Matteo Bracciali: “stiamo facendo un gesto di responsabilità nei confronti della città. Si delinea una nuova situazione e una nuova dialettica tra i gruppi consiliari di maggioranza e opposizione. Anche le esperienze di questi anni ci confermano che questo consiglio può continuare a lavorare, svolgendo un’azione di riferimento nei confronti dell’esecutivo. Questa è una città governata”.

 

Roberto Ruzzi ha annunciato la sua astensione ed ha annunciato che “marcherà stretto” la Giunta, confermando la richiesta che Fanfani si ricordi di Arezzo nel suo incarico a Roma.

 

Luigi Scatizzi ha confermato il suo voto favorevole: “il mio è un atto di responsabilità politica. Altri faranno diversamente ma ognuno risponde alla propria coscienza. Mi auguro una maggiore condivisione delle scelte e una migliore dialettica politica nell’interesse della città”.

 

Gianni Cantaloni: “mi asterrò. Un voto di astensione propositivo e vigilante. Chiedo a Gasperini un cambio di passo per rispondere alle esigenze della città, in termini soprattutto di sicurezza e lavoro. Non condivido la fretta nel portare questa delibera all’esame del consiglio”.

La delibera è stata approvata  con   17 voti a favore, 2 contrari (Francini e Bardelli),  4 astenuti (Cantaloni, Lucherini, Mori e Ruzzi), 2 non votanti (Bianchi e Stella).