Il dipendente di un’impresa forestale è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Arezzo per avere involontariamente provocato un incendio boschivo in Comune di Civitella in Val di Chiana.

L’incendio si era sviluppato il 13 marzo scorso in loc. Zingare nel comune di Civitella in val di Chiana ed aveva percorso circa 3000 metri quadrati di superficie.

La pattuglia del CFS di Monte San Savino, allertata dalla sala operativa dopo una chiamata al 1515 da parte di un cittadino, si era recata immediatamente sul posto constatando che le fiamme stavano interessando un bosco appena tagliato.

Mentre le operazioni di spegnimento erano ancora in corso, gli agenti del Corpo Forestale dello Stato iniziavano gli accertamenti tecnici per risalire al punto d’insorgenza dell’incendio, costituito da alcuni cumuli di ramaglia di pino.

Nei giorni successivi sono state sentite diverse persone ed espletate ulteriori attività  d’indagine giungendo a  delineare  un quadro abbastanza chiaro di quanto accaduto: nel pomeriggio del 13 marzo, un boscaiolo trentatreenne si sarebbe recato nel bosco per prelevare della fascina per uso personale e per bruciare dei cumuli di ramaglia prodotti durante i lavori di utilizzazione del bosco. Nel tardo pomeriggio l’uomo si sarebbe allontanato non curandosi dei fuochi accesi e le fiamme, sospinte dal vento, si sarebbero trasmesse alla ramaglia di pino sparsa sul terreno provocando l’incendio. E questo nonostante il terreno fosse bagnato dalle piogge dei giorni precedenti.

Il boscaiolo è stato quindi deferito all’Autorità Giudiziaria per incendio boschivo colposo, reato per il quale è prevista la reclusione da uno a cinque anni.

Si ricorda che il divieto di accendere fuochi nel bosco è valido tutto l’anno. Il pericolo che insorga un incendio boschivo è infatti sempre presente, anche durante periodi piuttosto umidi come quello trascorso.