Roma, 2 dic. (AdnKronos) – “Se chi sostiene un’authority esterna è in grado di dare anche certezze e tempi, oltre che aspetti di supporto finanziario sulla materia, non ho nulla in contrario a sedermi a tavolino e parlarne. Non c’è nessuna prevenzione da parte mia”. E’ la risposta del presidente del Coni Giovanni Malagò a una domanda relativa all’ipotesi di affidare l’antidoping a un organo terzo rispetto al Comitato Olimpico Italiano arrivata a margine del convegno ‘Lotta al Doping: peculiarità normative e strategie di contrasto. Aspetti giuridici ed operativi’ in corso di svolgimento presso il Salone d’onore del Coni al Foro Italico.
“Serve una legge dello Stato e in questo Paese non mi sembra una cosa così banale -sottolinea il numero uno del Coni-. Penso che nel mondo dello sport, tante leggi dello stato dovrebbero cambiare perché sono anacronistiche e forse anche sbagliate, ad esempio quella del professionismo. In attesa che questo un giorno si possa avverare, penso che la parola integrazione vuol dire molto, non è abbastanza ma ci saranno novità salienti in questo senso”.