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Ebola: mons. Vitillo (Caritas), in Liberia la gente è disperata

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Roma, 5 ott. (Adnkronos) – “E’ stato un viaggio difficile e triste, la popolazione è disperata e ha tutte le ragioni per esserlo”. Lo sottolinea all’Adnkronos mons. Robert J. Vitillo, sacerdote della Caritas Internationalis e delegato presso le Nazioni Unite a Ginevra, al ritorno dal suo viaggio in Liberia dove ha dato supporto alla mobilitazione internazionale per combattere il virus Ebola. Il delegato Onu riporta un quadro desolante: “la gente si ammala e anche quelli che guariscono vengono esclusi dalla comunità per paura di un nuovo contagio”.
“Molti bambini hanno perso le loro famiglie per intero e sono rimasti orfani” racconta Vitillo, che aggiunge: “la diocesi di Monrovia sta collaborando con gli istituti cattolici del posto per accogliere i bambini e controllarne lo stato di salute”. Al fianco della Chiesa però figurano il governo liberiano e il ministero della Sanità, che, dice Vitillo, sta mettendo in campo tutte le sue forze per combattere l’emergenza. “Non va dimenticato – aggiunge Vitillo – che la risposta sanitaria deve tenere conto anche della presenza di altre malattie, ugualmente gravi, come l’Hiv che colpisce largamente la popolazione”. E la Chiesa è intervenuta “con la firma di programmi anti Aids”.
Nonostante gli sforzi per migliorare la situazione, “la corruzione resta un grande problema e la Liberia viene da un conflitto che ne ha lacerato le infrastrutture sanitarie, che sono, ora, carenti”. “Un governo povero non riesce a fare fronte a questo tipo di emergenze anche con tutta la buona volontà, ma da Monrovia si stanno distribuendo compiti e responsabilità con attenzione al pericolo corruzione”. Per ovviare a questo pericolo “la Banca Mondiale ha prestato del denaro alla Liberia, per pagare gli operatori sanitari e , sua volta, il governo ha versato i soldi direttamente sui conti correnti dei medici, in modo da combattere il malaffare”.
(segue)