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Energia: Legambiente, governo Renzi blocchi piano taglio bollette

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Roma, 15 mag. – (Adnkronos) « I contenuti del provvedimento che il governo dovrebbe approvare nei prossimi giorni, anticipati ieri dal ministero dello Sviluppo economico, per mantenere la promessa di riduzione del 10% delle bollette alle piccole e medie imprese vanno in una direzione esattamente contraria agli interventi di cui il Paese avrebbe bisogno ». Così il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini.
« Chiediamo al governo di fermare un provvedimento sbagliato nel merito delle scelte e nel messaggio che viene inviato alle famiglie e alle imprese – continua Zanchini – perché l’Italia avrebbe tutto l’interesse a investire nelle fonti rinnovabili per ridurre importazioni di fonti fossili e spesa energetica. Tutti condividiamo la necessità di ridurre la spesa energetica, e per questo riteniamo non accettabile che si scelga una strada che va solo nella direzione degli interessi dei grandi gruppi energetici legati alle fonti fossili ».
A confermare quanto le rinnovabili siano oggi la prospettiva energetica più interessante per il Paese, Legambiente cita i dati della produzione del mese di aprile, quando hanno raggiunto il dato record di 43,7% di produzione rispetto ai consumi elettrici. « Cambiano i governi ma non le scelte contro le fonti rinnovabili – continua Zanchini – Le proposte del ministro Guidi che dovrebbero consentire di tagliare le bollette delle piccole e medie imprese sembrano avere come unica prospettiva quella di fermare la crescita delle rinnovabili e di aiutare i grandi gruppi energetici in crisi ». Per Legambiente questa riduzione delle bollette per le piccole e medie imprese genererebbe vantaggi di gran lunga inferiore di quelli possibili con una seria strategia di efficienza energetica che riguardasse sia i consumi elettrici che quelli termici e attraverso interventi capaci di spingere l’autoproduzione da fonti rinnovabili. L’associazione propone al governo Renzi di aprire un confronto sul futuro energetico del Paese icentrato su una prospettiva di economia low carbon e di generazione distribuita da fonti rinnovabili e efficienti. Perché in questa direzione occorre spingere, e non fermare come propone il Decreto, l’autoproduzione da fonti rinnovabili, attraverso interventi che permettano lo scambio sul posto, la gestione di reti e la vendita diretta di energia da parte di cooperative e Esco oltre a interventi trasparenti sui tanti sussidi fossili o impropri in bolletta su cui il Decreto prova a di intervenire senza il necessario coraggio.« Servono interventi che aiutino imprese e famiglie a investire nell’efficienza e nell’autoproduzione di energia attraverso le fonti rinnovabili – ha concluso Zanchini -. Una direzione di questo tipo non solo determinerebbe risultati immediati in termini di riduzione di spesa energetica e importazioni, ma permetterebbe anche di creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro in Italia ».