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Equity crowdfunding nuova frontiera per finanziare le imprese

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Milano, 26 mar. (Labitalia) – ‘Equity crowdfunding, adempimenti e procedure per finanziare le imprese tramite Internet’ è il tema dell’incontro organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano, in particolare dalle commissioni Startup, microimpresa e settori innovativi e Finanza e controllo di gestione, in collaborazione con Assolombarda. Una panoramica sulla raccolta fondi ‘dal basso’ tramite piattaforme web da cui sono emersi dati di scenario, prospettive importanti per pmi e start-up, e proposte di intervento sulla normativa attuale per favorirne un ulteriore sviluppo.
Secondo Alessandro Solidoro, presidente di Odcec Milano, “la normativa attuale appare limitativa e occorre uno sforzo di sistema più coraggioso, che agevoli l’accesso a questo istituto offrendo al contempo tutte le garanzie necessarie ai risparmiatori che decidono di investire”. “A tal fine -ha sottolineato Solidoro- la possibilità di ricorrere all’equity crowdfunding si potrebbe estendere anche alle startup non innovative e alle pmi, ed eliminare il vincolo del 5% che oggi deve essere sottoscritto da fondazioni bancarie, incubatori certificati di startup e investitori professionali, in quanto esso non rappresenta una sufficiente garanzia di tutela degli investitori non professionali. Sarebbe, inoltre, importante delineare una specifica fiscalità di vantaggio per queste imprese, al fine di incentivare il reinvestimento degli utili e rafforzarne la consistenza patrimoniale. Occorre, infine, prevedere sistemi di validazione e controllo, strumenti dai quali non si può prescindere; chi intende beneficiare di una limitata responsabilità deve sottoporsi al controllo di un organo indipendente, soprattutto quando si raccoglie il capitale da una platea di piccoli risparmiatori”.
Flavio Paternò e Carlo Arlotta, presidenti delle commissioni di studio organizzatrici dell’evento, hanno proseguito: “Noi crediamo davvero molto a questo nuovo strumento di raccolta di fondi: le conoscenze indispensabili sono tante e occorre molta interdisciplinarietà. Per questo, le nostre commissioni lavorano insieme e siamo onorati di partecipare anche al tavolo di lavoro organizzato con forte convinzione da Assolombarda dove crediamo di poter dare un contributo rilevante per la crescita delle idee e dei progetti”.
“Affiancare gli imprenditori che hanno idee interessanti e trasformarle in progetti concreti e realizzabili – ha affermato Cristina Quarleri, consigliere di Odcec di Milano – non sarà facile. Occorreranno conoscenza e preparazione specifica, doti generalmente riconosciute al commercialista, e flessibilità e fiducia da parte dell’imprenditore. I commercialisti – ha proseguito Quarleri – possono dare il loro contributo in particolare in tre importanti ambiti: l’attività di scouting, ovvero l’individuazione di imprenditori che potrebbero ricorrere al crowdfunding; la redazione di un valido business plan; il sistema dei controlli, altro elemento di cruciale importanza per guadagnare la fiducia degli investitori”.
Alessandro M. Lerro, partner dello studio Lerro&Partners, ha quindi illustrato gli ottimi risultati ottenuti dal crowdfunding, che la Banca mondiale stima in oltre 92 miliardi di dollari entro il 2025; e ha sottolineato come questo strumento sia anche un’importante leva per creare occupazione: le aziende che assumono sono l’87% con una percentuale di assunzioni del 2,2% per progetto. Sempre la Banca mondiale, inoltre, ha segnalato ad ora solo 4 tentativi di truffa, peraltro rapidamente risolti: “Questo perché -ha affermato Lerro- Internet ha una capacità elevatissima di scoprire le frodi”. Inoltre, ha aggiunto Lerro, la Commissione europea, nella bozza di un documento che sarà pubblicato a giorni, afferma che il crowdfunding è un’importante fonte di finanziamento per circa mezzo milione di progetti europei che altrimenti non vedrebbero la luce, e proporrà 8 azioni di intervento a sostegno del settore, tra cui una revisione delle regole del divieto degli aiuti di Stato.
Silvia Carbone, responsabile dell’Ufficio analisi impatto della regolamentazione di Consob, è intervenuta sull’esperienza valutativa della Commissione che ha disciplinato alcuni aspetti del fenomeno e adottato in materia il regolamento n.18592 del 2013; mentre Tommaso D’Onofrio, ceo di Assiteca Crowd, ha evidenziato le potenzialità e le prospettive del crowdfunding dal punto di vista dei gestori.
“Assolombarda crede nello strumento dell’equity crowdfunding -ha spiegato Stefano Venturi, responsabile Progetto attrazione investimenti e semplificazione di Assolombarda- per favorire forme di finanziamento alternative e facilmente accessibili alle imprese. Al tema del crowdfunding è peraltro dedicato uno dei 50 progetti del piano strategico per ‘far volare Milano’ della nuova presidenza di Assolombarda. Riteniamo, infatti, che questo strumento possa essere un aiuto importante per le startup che vogliono far conoscere la propria idea imprenditoriale e reperire i fondi necessari per crescere e innovare. Ma non solo. L’equity crowdfunding può portare vantaggi anche alle pmi, soprattutto in questa fase di restrizione del credito bancario. Attraverso spin-off o l’acquisto di quote di capitale di start up, le pmi possono fare innovazione e attivare processi di crescita virtuosi per competere in un mercato sempre più globalizzato”.