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Federalberghi, timidi segnali ripresa da località sciistiche

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Roma, 31 mar. (Labitalia) – Aumentano i weekend sulla neve (68% del totale) mentre cala la più tradizionale settimana bianca, scelta solo dal 32% dei vacanzieri italiani. Sono alcuni dei segnali che emergono da una indagine di Federalberghi sulle località, sciistiche che mostrano un calo del 4,2% dei turisti italiani nel nostro paese e all’estero: erano stati 7,86 milioni nel 2013 mentre dall’inizio dell’anno sono scesi a 7,53 milioni, di cui l’88,2% è rimasto in Italia mentre l’11,8% è andato all’estero.
Tuttavia, evidenzia Federalberghi, calcolando la frequenza sciistica complessiva, il numero di italiani che hanno frequentato le piste da sci arriva a 11,44 milioni nel 2014, rispetto ai 10,75 milioni del 2013 per un incremento del 6,4%. Il giro d’affari delle settimane bianche è stato di 2,31 miliardi di euro (in leggero calo rispetto ai 2,37 miliardi del 2013) mentre quello generato dai weekend sulla neve è salito a 2,64 miliardi dai 2,29 miliardi del 2014).
Il giro d’affari complessivo del turismo bianco nel 2014, considerando tutte le voci di spesa, è stato quindi pari a 4,96 miliardi (rispetto ai 4,66 miliardi del 2013). Per chi ha scelto una settimana bianca la spesa media pro-capite resta invariata a 375 euro mentre per i weekend e’ in leggero aumento a 324 euro (+1,3%).
Le Regioni più gettonate sono state il Trentino-Alto Adige, che resta la regione leader con il 23,3% della domanda (rispetto al 24,6% del 2013), seguito dal Piemonte con il 10,6% (14,1% del 2013), dalla Lombardia con il 9,7% della domanda (8,5% del 2013), dalla Valle d’Aosta con l’8,7% (9,2% del 2013), dal Friuli Venezia Giulia con il 7,8% della domanda (7,7% nel 2013), dall’Abruzzo col 5,9% (4,9% nel 2013) e dal Veneto con il 5,8% della domanda (7,1% nel 2013).
Commentando i dati Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, sottolinea come “considerando l’innevamento naturale che caratterizza ancora molte località montane italiane, al punto da poter sciare fino a Pasqua, confidiamo che i risultati realizzati dal turismo bianco nei primi tre mesi dell’anno possano consolidare un dato che in un momento di estrema crisi come l’attuale rappresenta, forse, un primo timido segnale di inversione”.
“Il calo percentuale dei vacanzieri italiani, di coloro cioè che si sono mossi per un periodo di soggiorno in una delle molteplici località sciistiche del Bel Paese, è stato superato dal numero complessivo degli sciatori -prosegue Bocca- che, peraltro, ha sostenuto il giro d’affari dell’intera filiera. Il tutto – conclude – accompagnato da un’attentissima politica dei prezzi degli albergatori italiani che da soli, senza alcun incentivo pubblico, hanno attuato iniziative promozionali e offerte in grado, alla luce dei risultati, di invertire la tendenza”.