Roma, 4 feb. (Labitalia) – "Senza industria il Paese non ce la farà, per questo il contratto nazionale ha oggi un valore ancora più importante. Il governo non può ignorare che senza una drastica riduzione delle tasse sul lavoro l'Italia perde competitività". Così il segretario generale Uiltec, Paolo Pirani, dopo la firma di oggi del contratto nazionale di lavoro del settore tessile-industria, scaduto il 31 marzo 2013, presso la sede Smi di Milano. L'accordo prevede un aumento salariale di 118 euro al quarto livello divisi in quattro tranche, di cui la prima di 26 euro (1 gennaio 2014), la seconda di 26 euro (1 novembre 2014), la terza di 46 euro (1 settembre 2015) e la quarta di 20 euro (1 marzo 2016) per un montante complessivo di 2.448 euro. Sarà poi erogata una 'una tantum' di 250 euro divisa in due tranche a copertura della vacanza contrattuale, di cui la prima nel febbraio 2014 di 125 euro e la seconda a giugno 2014 di 125 euro. "E' stata una trattativa molto lunga – ha spiegato il dirigente sindacale – ed è stato difficile trovare un accordo. Stiamo vivendo un periodo di profonda crisi e le posizioni erano profondamente diverse, ma abbiamo superato le difficoltà in materia normativa, sulle questioni del mercato del lavoro e sul fronte salariale. In particolare, nell'accordo viene legata una parte di salario alla produttività e quindi alla contrattazione di secondo livello e questo rappresenta un importante e innovativo strumento". Una delle novità in materia di mercato del lavoro riguarda l'apprendistato, con una percentuale di stabilizzazione per almeno il 70% dei contratti di apprendistato. Migliorata poi la struttura della flessibilità attraverso una procedura più snella e una maggiore accessibilità a orari diversi, senza intaccare il ruolo della Rsu. All'interno dell'ipotesi di accordo è infine previsto un ampliamento dell'informativa riguardo alle imprese a dimensione internazionale. "Si tratta di un buon accordo, ma inizieremo da subito a lavorare sulla futura piattaforma", ha concluso Pirani.