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Fillea: in 2012 boom morti su lavoro e malattie professionali in edilizia

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Roma, 1 apr. (Labitalia) – Crescono nel 2012 i morti sul lavoro e le malattie professionali in edilizia. E aumenta anche la tendenza a non denunciare gli infortuni di bassa e media entità, con il lavoratore invitato a prendere giorni di ferie o mettersi in malattia, magari in cambio di un compenso fuori busta, per evitare all’azienda possibili controlli o segnalazioni. E’ la dura denuncia lanciata oggi dalla Fillea Cgil, il sindacato degli edili di Corso d’Italia, in occasione della conferenza stampa di presentazione del congresso in programma domani e il 3 aprile al centro congresso Frentani, a Roma.
E secondo i dati dell’osservatorio indipendente di Bologna di Carlo Soricelli, che in collaborazione con la Fillea Cgil monitora gli infortuni per l’anno in corso, “nel 2013 sono stati 571 gli omicidi sul lavoro (esclusi incidenti in itinere); di questi, 137 nelle costruzioni (il 22%)”. “Nel 2014, al 25 marzo, il totale degli omicidi sul lavoro sono 108: +19,6% rispetto allo stesso giorno del 2013”, si sottolinea.
Per la Fillea Cgil, “i dati Inail, contenuti nel rapporto annuale sull’andamento infortunistico ci consegnano il dato di una forte diminuzione degli eventi denunciati. Ma i numeri non dicono tutto, soprattutto in tempo di crisi, quando si riducono gli addetti e le ore lavorate”. “Per questo – ricorda – dal 2009 la Fillea realizza una sua ‘lettura critica’ del fenomeno infortunistico nel comparto dell’edilizia, incrociando i dati Inail con quelli delle casse edili (ore lavorate e numero addetti)”. Lo studio, continua il sindacato, “è realizzato sempre sullo stesso campione di 60 casse edili”. “Non è e non vuole essere uno studio ‘scientifico’ – precisa – perché si basa su dati parziali (quelli delle casse edili). Ma l’uso costante dello stesso campione ci consegna un valore “tendenziale”, non scientifico ma certamente matematico”.
Secondo la Fillea, tra il 2008 e il 2012, si registra un calo del 18% degli infortuni in edilizia per frequenza oraria e del 20% per numero di addetti.
Aumentano nel 2012 invece gli incidenti mortali, con un +11,17% per frequenza oraria e un +6,82 per numero di addetti, rispetto al 2008. E gli edili di Corso d’Italia denunciano un “impressionante” raddoppio delle malattie professionali con un +52% per frequenza oraria e un +49% per numero di addetti, tra il 2008 e il 2012. Dal 2008 la Fillea “non ha mai smesso di segnalare che nelle costruzioni, in particolare in edilizia, in assenza di un intervento forte sul piano delle regole e degli investimenti da parte dei governi, si correva il rischio di un rafforzamento delle distorsioni proprie di questo settore”.
La corsa a ridurre i costi del lavoro, attacca il sindacato, “ha prodotto risultati devastanti: crescita di elusione contributiva, con ricorso al finto part-time, sottoinquadramento, ricorso al lavoro nero (con esplosione del fenomeno del caporalato), utilizzo di contratti non standard o di contratti nazionali di altri comparti (cooperative, metalmeccanici), trasformazione dei dipendenti in false partite Iva”.