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Fisco: Capezzone, Tasi ingiusta patrimoniale

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Roma, 6 ott. (AdnKronos) – “La Tasi continua a configurarsi prevalentemente come una tassa patrimoniale. Una ingiusta patrimoniale”. Ad affermarlo è il presidente della Commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, intervenendo alla Camera nel corso dell’incontro tra Parlamento e Anci.
“E, siccome siamo qui per dirci parole oneste davanti ai cittadini, tutto ciò -sottolinea Capezzone- è il prodotto di un doppio errore, e anche di una doppia viltà. Da una parte, la viltà della politica nazionale, che usa la Tasi per far fare il lavoro sporco ai Sindaci, e con la riserva mentale di poter scaricare la colpa su di voi e dire: ‘Cosa volete, quella tassa l’ha alzata il Sindaco…’, sapendo bene che poi il Sindaco è il più esposto davanti ai suoi concittadini. Ma dall’altra, consentitemelo, anche un rischio di viltà da parte degli enti locali, che nelle risorse della Tasi possono trovare l’occasione (e anche questo è sbagliato) per non tagliare le loro spese, per non disboscare le loro municipalizzate, per mantenere spese alte e tasse alte, replicando in sede locale gli antichi errori della politica nazionale”.
Per Capezzone, “occorre superare questo stato di cose. E anche superare un caos burocratico che si aggiunge, come una beffa, al danno della tassa. Anche qui con colpe incrociate”.
Da una parte, rileva il presidente della Commissione Finanze della Camera, “con tanti Comuni che hanno tardato a fissare l’aliquota (addirittura 700 che non l’avrebbero ancora fatto, e a cui secondo me non va concessa alcuna proroga, che sarebbe inevitabilmente utilizzata per alzare la tassa). E dall’altra, con uno Stato che prima aveva giustamente fissato l’obbligo per i Comuni di inviare i bollettini precompilati ai cittadini, ma poi ha fatto sparire quest’obbligo nei mesi successivi”.
Così oggi, aggiunge Capezzone, “i cittadini (proprietari e inquilini) si trovano nella doppia veste di sudditi e di commercialisti, e sono cioè contemporaneamente sottoposti a una patrimoniale e al calcolo complicatissimo della stessa (rendite catastali, eventuali detrazioni da scovare in delibere di decine e decine di pagine, calcolo della quota inquilino, individuazione dell’esatto codice tributo per inquilino e proprietario……). Un incubo -conclude- in cui sono precipitati milioni di cittadini. Colpa della politica (nazionale e locale) con un’unica grande vittima: il cittadino”.