Home Nazionale Fisco: Rossano non fa pagare Tasi, ‘obbligo morale verso cittadini’

Fisco: Rossano non fa pagare Tasi, ‘obbligo morale verso cittadini’

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Cosenza, 17 set. (Adnkronos) – Niente Tasi a Rossano. Il Comune dello Jonio cosentino ha applicato la quota dello zero per mille, annullando così l’imposizione della contestata tassa.
“Grazie alla proficua sinergia tra Amministrazione e uffici comunali – dichiara in un nota l’assessore al Bilancio Sergio Stamile – abbiamo portato a termine un grande lavoro di equilibrio economico che ci ha visti impegnati nel creare le migliori condizioni per far coincidere la situazione contabile ed economica dell’Ente, ancora in fase di risanamento, con le esigenze dei cittadini. Siamo stati capaci, pertanto, di rivedere e calcolare in modo virtuoso tutte le voci previste all’interno della imposta unica comunale (Iuc). E su tutte, appunto, la tassa per i servizi indivisibili (Tasi). Che solo nominalmente – sottolinea l’assessore al Bilancio – è una tassa di servizio, ma che in realtà è una vera e propria tassa patrimoniale che sostituisce e risuscita l’Imu, abolita sull’abitazione principale. Ecco perché, anche per volontà del sindaco Antoniotti, abbiamo mantenuto su questo tributo l’aliquota zero preservando da tassazione l’abitazione principale”.
Stamile cita l’allarme dei Comuni sul crollo del mercato edilizio, a causa dell’introduzione della Tasi. “Basta ricordare i continui appelli lanciati dall’Anci –aggiunge- per rendersi conto della gravità della situazione attuale prodotta dall’applicazione, appunto, della tassa sui servizi indivisibili. Dal canto nostro, avevamo l’obbligo morale di dare una risposta concreata alle terribili ripercussioni della crisi economica, aggravati, in molte altre realtà regionali e territoriali, dagli effetti della Tasi, voluta dal Governo Letta e introdotta dal Governo Renzi”.
“Dunque – conclude Stamile – con questo grande intervento all’interno del Bilancio comunale abbiamo da un lato tutelato le famiglie e dall’altro dato un ulteriore input al mercato del lavoro”.