Home Nazionale Giro d’Italia attraverso 20 locali che cucinano a ‘metro zero’

Giro d’Italia attraverso 20 locali che cucinano a ‘metro zero’

0

Roma Se sono arrivati a quota 18 milioni gli italiani che coltivano un orto in cortile o sul terrazzo di casa, la buona abitudine inizia a farsi strada anche tra ristoranti, osterie e trattorie. L’incontro tra ristorazione e agricoltura di prossimità, che arriva dall’estero, sta diventando sempre più di tendenza anche nel panorama enogastronomico italiano. Cucinare con le verdure coltivate nel proprio giardino è un must che conta diverse eccellenze della ristorazione mondiale: il Rosemary’s a NewYork, con il suo orto sui tetti di Manhattan; il ristorante-serra De Kas di Amsterdam, o il tristellato Arpège di Parigi. Ma l’Italia non resta indietro. Lo dimostrano La Credenza in provincia di Torino con il suo piccolo orto di erbe aromatiche e uno un po’ più grande di ortaggi e verdure; Erba Brusca che nel cuore di Milano cura un orto rinomato per le piante aromatiche (cinque tipi di timo, maggiorana, salvia, rosmarino, dragoncello, ma anche levistico, achillea, melissa e origano di montagna); l’osteria trentina Nerina il cui orto biodinamico segue le fasi lunari, mentre Ai Cacciatori, in provincia di Pordenone, di orti ne ha ben nove. Sono solo alcuni dei 20 tra i migliori locali italiani selezionati per la guida ‘’Locali con orto amici della birra’’, realizzata da AssoBirra, e selezionati in rappresentanza di 15 regioni. Record di segnalazioni per Abruzzo e Lazio (3 a testa), mentre Milano, con 2 locali in guida, è la città più sensibile al “green lifestyle”. La guida è realizzata in collaborazione con Marco Bolasc e scaricabile gratuitamente dal sito www.birragustonaturale.it. Un giro d’Italia attraverso 20 tra ristoranti, osterie e trattorie che cucinano verdure, autoprodotte, ‘a metro zero’, dove si può trovare una buona offerta di birre. Un vademecum degli abbinamenti più sorprendenti e ‘’giusti’’ tra birra e prodotti dell’orto (come la cipolla rossa di Cannara, ‘regina’ dei tre orti di Giorgione alla Via di Mezzo, in provincia di Perugia, perfetta per gli abbinamenti con le birre amare e luppolate). La guida è stata pensata per chi ha scelto di mangiare ‘’verde’’, nel solco della tradizione mediterranea.Tra le altre segnalazioni, Il Giardino a Ventotene che utilizza in cucina il 90% di prodotti isolani, prima fra tutti la lenticchia. Quello di Villa Maiella, in provincia di Chieti, è invece un orto ‘’estremo’’, ricavato centimetro per centimetro strappando alla natura un terreno impervio dove ora le coltivazioni di ortaggi, verdure e erbe aromatiche si alternano al ritmo delle stagioni. Presso La Locanda di Alia, a Castrovillari (CS), dove la liquirizia è protagonista immancabile dei dessert (ed è perfettamente sostenuta da una birra d’Abbazia), l’orto biologico occupa cento metri ed è molto utilizzato per erbe, aromi e pomodori della varietà locale Bel Monte. Una buona notizia per gli italiani sempre più “green”, anche a tavola. Secondo il rapporto Eurispes 2014, in Italia esistono infatti tra i 4 e i 6 milioni di vegetariani e di vegani, il 7,1% della popolazione. La ricerca Doxa-AssoBirra ‘’Italiani e naturalità, tra stili di vita e alimentazione’’, realizzata nel 2013, rivela che sugli 8 italiani su 10 (42 milioni di persone) che praticano il gardening, circa la metà (23 milioni) coltiva piantine aromatiche sui balconi e nei giardini. E ancora, il 24% degli coltiva piante da frutto mentre 1 italiano su 3 (il 33%), ha addirittura un piccolo orto. Le ragioni: la soddisfazione di mangiare qualcosa ‘’fatto’’ con le proprie mani (46%) e, complice la crisi, il desiderio di risparmiare sull’acquisto di frutta e verdura (22%). E sul fronte delle bevande la filosofia “green” premia la birra. Per i 42 milioni di italiani con il pollice verde la bevanda must è proprio quella con il luppolo: 3 appassionati di gardening su 4 (74%, contro il 68% di chi dichiara di non avere neanche una piantina in casa) consumano birra, la percepiscono come naturale, compatibile con uno stile di vita green e sanno anche come servirla a regola d’arte. E anche tra i bevitori di birra, 35 milioni di italiani, di cui ben 16 sono donne, la percentuale di appassionati di giardinaggio è più alta rispetto alla media nazionale (84% contro l’82%). ‘’Con questo opuscolo abbiamo voluto esplorare le mille aree di contatto e complicità tra il mondo della birra e quello dell’orto – dichiara Alberto Frausin, presidente di AssoBirra – Un’operazione di servizio pensata tanto per l’appassionato di buona cucina quanto per chi vuole essere ‘green’ anche a tavola”. Ciascuno dei 20 locali segnalati da AssoBirra ha una scheda completa di riferimenti e informazioni sul ristorante e di una ‘’doppia recensione’’ che analizza sia ambiente e proposte della cucina che le caratteristiche dell’orto di prossimità. L’opuscolo è arricchito da un prontuario degli abbinamenti tra orto e birra. Qualche esempio? Il pinzimonio con olio e sale perfetto con le Blanche; le verdure fritte si sposano perfettamente con le Pils più luppolate, mentre le Weizen vanno provate con le verdure cotte in tegame o al forno, come spinaci, broccoli o cavolfiori. La ratatouille vuole una Lager dalle marcate tonalità di malt; la pasta al pesto una Pils; risotti con verdure o cipolla una Bock. La frutta sta bene con le Ale. Il territorio delle birre di Abbazia, infine, spazia dai dolci leggeri, come i sorbetti di frutta fresca, fino a quelli a base di cioccolato e frutta secca.