Roma, 6 ott. (Adnkronos) – Il 21 ottobre si avvicina e per il leader de la Destra Francesco Storace, sotto processo per vilipendio del Capo dello Stato, in caso di condanna potrebbero aprirsi le porte del carcere. In commissione Giustizia a palazzo Madama, a maggioranza, è stato deciso di inserire nel calendario dei lavori i due ddl per l’abrogazione del reato previsto dall’art.278 del Codice penale, ma la strada non sembra in discesa.
Il vice presidente della commissione Maurizio Buccarella (M5S), alla domanda sulle ragioni dello stallo risponde così all’Adnkronos: “I ddl sono due, e quello del Movimento Cinque Stelle è stato presentato ben prima che la vicenda Storace emergesse nei termini attuali. Quella dell’abrogazione è una misura che riteniamo giusta, perché quel reato risale in sostanza a quando c’era la monarchia e quindi è decisamente anacronistica”.
Allora perché i ddl (l’altro vede come primo firmatario Maurizio Gasparri, Fi) procedono a fatica? “M5S -afferma il senatore- ha un approccio totalmente pragmatico e per noi le priorità sono le norme sull’anticorruzione, sull’autoriciclaggio e il falso in bilancio. Non è che possiamo accelerare o rallentare i lavori della commissione in base alla situazione di un individuo specifico. Insomma, si rischierebbe di dar vita a norme ad personam che è quello contro cui noi ci battiamo da sempre. Del destino personale di Storace non ci interessiamo né in positivo, né in negativo”.