Roma, 22 set. (Adnkronos) – “Sono sicuro che Papa Francesco nel suo messaggio di domani, in vista della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, saprà cogliere l’occasione per rafforzare la richiesta di attenzione e solidarietà nei confronti di quanti soffrono”. Lo sottolinea all’Adnkronos padre Moses Zerai, fondatore di “Habesha”, agenzia per la cooperazione che si occupa di dare supporto a rifugiati e richiedenti asilo.
“Credo che Papa Francesco – continua padre Zerai – dirà di superare l’indifferenza nei confronti del dramma dei rifugiati e richiamerà la comunità internazionale a sentirsi responsabile. Il punto è proprio questo: non ci si può preoccupare solo dell’atto finale dell’odissea di questi migranti, quando alle porte dell’Europa muoiono in migliaia”.
“Quest’anno – spiega il religioso di origine eritrea, da sempre in prima linea per i diritti delle minoranze – sono morte almeno 2500 persone nel Mediterraneo, senza contare tutti quelli che al mare non sono mai arrivati. In Libia sono migliaia quelli che perdono la vita ed in Europa si parla solo di come bloccare questi flussi in ingresso e diretti verso nord. Il carico rimarrà sulle spalle dei paesi frontalieri come Italia e Grecia che a loro volta respingeranno verso sud, in direzione della Libia, nell’indifferenza degli altri Paesi”.