Roma, 24 set. (Adnkronos) – Oltre 220 mila licenziati nella media e grande impresa e altre decine di migliaia nelle piccole aziende. E 230 mila operai cassaintegrati. Questi sono i numeri che hanno spinto la Fim Cisl a scendere in piazza, il 30 settembre, in una manifestazione a Piazza Montecitorio. “Noi vogliamo portare la crisi dell’industria metalmeccanica sotto i palazzi” ha spiegato in una conferenza stampa di presentazione, il segretario della Fim- Cisl, Giuseppe Farina. “Abbiamo perso il 30% dell’occupazione – ha evidenziato il leader di Fim- il Governo deve occuparsi dei nodi complessi. Serve un progetto sull’industria italiana e sulla base di questo sostenere quei settori che sono componenti importanti per l’economia del paese”.
“Energia, ambiente, l’abbassamento delle tasse sul lavoro e politiche più mirate per lo sviluppo industriale -continua Farina- il tema non deve essere come licenziare meglio, ma come assumere più facilmente. Il dibattito politico è sfalsato. Tutti chiedono una cosa, ma di quello che serve il governo fa poco”.
“Noi rimettiamo al centro il problema vero: il lavoro”, insiste il segretario Fim, che conclude: “ci saranno iniziative anche sui territori e se ci riusciremo saranno unitarie”.