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L.stabilità: Passera, come sempre la ricetta per il disastro/Adnkronos

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Roma, 17 ott. (AdnKronos) – La nota di aggiornamento al Def e la legge di stabilità rappresentano “la ricetta per il disastro”, perché, “come è sempre stato in questo Paese, nei prossimi anni le entrate fiscali aumenteranno di 72 miliardi, la spesa pubblica corrente di 46, gli investimenti scendono a 25 miliardi, al lumicino, e il deficit già da quest’anno aumenta di 11 miliardi. Sono i dati che ci danno loro”. A sottolinearlo è il leader di Italia unica, Corrado Passera, che incontrando i giornalisti smonta punto per punto la Legge di stabilità approvata mercoledì scorso dal governo.
Innanzi tutto la contestazione del taglio di tasse di 18 miliardi: premesso che “quasi sicuramente avremo un aumento della fiscalità, i dieci miliardi degli 80 euro e i 3 miliardi di riduzione dell’Irap c’erano già. Quindi i tagli sono 5 miliardi, a fronte di meno 5 miliardi di trasferimenti alle Regioni e ai Comuni, che dovranno aumentare le tasse locali”.
Non solo. “Sono arrivati -attacca l’ex ministro dello Sviluppo- ad aumentare le tasse più odiose, quello sul risparmio degli italiani, che chiamano rendite quando invece sono risparmi: dividendi, interessi, fondi previdenziali e Tfr”.
Ed è proprio su questo punto, che rappresenta uno dei suoi cavalli di battaglia, che il crescendo di Passera sale di intensità: “una buona idea”, metterlo in busta paga, “che il governo sta buttando via, gestita in maniera pessima: viene aumentata la tassazione, chi si prende il Tfr perchè disperato si vede aumentare l’aliquota fiscale. E’ una cosa di cui vergognarsi”, oltre al fatto che il governo “non mette un euro nel fondo di garanzia” per le imprese.
Pollice verso anche rispetto alla spending review: “dopo 8 mesi che sei lì -dice l’ex ministro dello Sviluppo rivolgendosi al premier Matteo Renzi- non ci dici una cosa che vuoi tagliare. In una manovra che dice che fa la spending review e non dice dove, alcuni indizi di attitudine elettoralistica sono forti”.
Dopo aver ricordato che la riduzione dell’Irap “è solo del 10 per cento”, Passera sottolinea che “per le partite Iva forse c’è una fregatura pazzesca”, perché “la tassa forfettaria che prima era del 5 per cento diventa del 15”. I fondi strutturali, poi, senza cofinanziamenti “non potranno avere nessun effetto; 300 milioni per la ricerca sono una goccia nel mare; 500 milioni per le famiglie non servono a niente; 500 milioni sulla scuola non servono neanche per le assunzioni dei precari”.
E, ancora, “non si parla di pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione alle imprese, almeno 100 miliardi, l’Europa ce lo permette e potrebbero aumentare le entrate Iva di 20. Non hanno ancora pagato i soldi stanziati dal governo Monti e dal governo Letta”.
Il leader di Italia unica non si ferma solo ai numeri e passa anche alle considerazioni di carattere politico: “parla solo Renzi con le slide. Pensa alle Leopolda, ma adesso sono a palazzo Chigi, hanno 800 miliardi di spesa da gestire e ottimizzare e ci dicono che quello che fanno non avrà effetto sulla crescita. I partiti che sono al governo non parlano, l’opposizione non c’è, con un partito appoggiato al governo che usa una persona, Brunetta, per dire che sono all’opposizione. Neanche Grillo, neanche Salvini si fanno sentire, di fronte al disastro non c’è politica”.
Infine, denuncia il leader di Italia unica, “Renzi sta spianando i corpi intermedi e le parti sociali e sorprende che alcuni di questi lo accettino. Sta mettendo nell’angolo gli imprenditori, lui dice non avete più alibi e loro dicono bellissimo. E’ una visione della democrazia che a noi preoccupa molto”. E le reazioni dell’Europa? “Cosa farà l’Europa non lo so -risponde Passera- so che con queste ricette non si rimette in movimento nè la crescita nè l’occupazione, con 10 milioni di disoccupati o sottooccupati”. Rischio commissariamento della cosiddetta troika? “Quando ero al governo abbiamo fatto di tutto e farò di tutto per evitarlo, però visto da fuori non è che ci voglia un analista sopraffino per dire quelli andranno nei guai…”.