Home Nazionale Povertà Caritas, in centri di ascolto uno su due è italiano (3)

Povertà Caritas, in centri di ascolto uno su due è italiano (3)

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(Adnkronos) – In base agli indicatori Eurostat, sono 9,3 milioni i cittadini europei che soffrono di povertà ed esclusione sociale; in base ai dati, aggiornati al 2012, solo sei paesi (Olanda, Repubblica Ceca, Germania, Portogallo, Polonia e Romania), hanno raggiunto o appaiono molto prossimi al proprio obiettivo nazionale di riduzione della povertà entro il 2020, mentre almeno nove paesi, tra cui l’Italia, sembrano molto lontani dal traguardo. Dal 2010 al 2013 i poveri in Italia sono aumentati di 2 milioni 569mila unità e la distanza dal ‘Poverty gap Eu-2020’, è ormai pari ad oltre quattro milioni e mezzo di persone.
Secondo i dati raccolti dalla Caritas, tra quanti si rivolgono ai centri di ascolto, il 62,7% è in cerca di occupazione, mentre è diminuito, nel corso degli anni, il peso degli occupati. Nel Mezzogiorno le persone che non riescono a far fronte alle necessità primarie, sono il 14,6% del totale (il 12,6% delle famiglie), e in termini assoluti si contano in queste aree oltre 3 milioni di poveri, praticamente la metà di tutta la nazione.
Il 54,3% degli utenti dei centri Caritas ammette di vivere in uno stato di deprivazione; seguono poi i problemi occupazionali (45,0%) e abitativi (20,1%), mentre il 15,9% soffre condizioni di disagio o vulnerabilità familiare. Tra gli interventi portati dall’organismo della Cei, prevale l’erogazione di beni e servizi materiali (56,3%), tra i quali spiccano la distribuzione di viveri e vestiario e i servizi di mensa. La seconda voce di intervento è quella dei sussidi economici come il pagamento di bollette, contributi per le spese di alloggio, acquisto di generi alimentari e sostegno per le spese sanitarie.