Home Nazionale La biga etrusca di Monteleone si racconta al Castello di Postignano /Foto

La biga etrusca di Monteleone si racconta al Castello di Postignano /Foto

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(AdnKronos) – Roma, 14 set. (Adnkronos) – La storia della Biga di Monteleone di Spoleto rivive grazie alla mostra inaugurata ieri nel Castello di Postignano, in provincia di Perugia, a pochi chilometri da dove, nel 1902, fu casualmente rinvenuta. In mostra, fino al 13 ottobre, nel borgo interamente restaurato del Castello di Postignano, frazione del comune di Sellano, la copia in bronzo realizzata negli anni ’80 dagli allievi di Giacomo Manzù e numerose immagini dell’originale, custodita al Metropolitan Museum di New York. (Fotogallery)
A completare la mostra, un ologramma della biga, proiettato all’interno di una delle sale del borgo messe a disposizione dalla Mirto s.r.l., proprietaria del borgo del castello di Postignano. ”Abbiamo accolto l’idea di Marisa Angelini, sindaco di Monteleone di Spoleto, di organizzare questa mostra – spiega l’architetto Gennaro Matacena, socio e fondatore della società, che ha interamente ricostruito il borgo – ed il progetto si è poi allargato. Quello che unisce noi e questa iniziativa è il territorio. Il nostro scopo è quello di creare delle sinergie virtuose”.
La copia della biga è stata per l’occasione concessa in prestito dal comune di Monteleone di Spoleto: ”Portare la biga qui serve a far circolare la cultura, a moltiplicare le possibilità di fruizione”, spiega Angelini. ”Una cooperazione virtuosa -continua il sindaco – che da slancio al territorio, richiamando l’attenzione dei turisti. Il restauro del borgo oggi è la notizia: mettere in comunicazione queste due realtà serve ad entrambe”.
Rinvenuta casualmente da un contadino agli inizi del secolo scorso, la biga etrusca, originaria del VI secolo a.c., è appartenuta ad un nobile sabino ed era un simbolo di potere. Dopo numerose vicissitudini, fu acquistata dal Met di New York che dal 2007 l’ha collocata al centro della sezione greco-romana. Il prezioso reperto torna, seppur virtualmente, a casa, grazie all’impegno dei comuni di Monteleone di Spoleto e Sellano e del Met di New York che ha concesso l’utilizzo di numerose immagini della biga.
”Si tratta – spiega all’Adnkronos l’archeologa Carla Termini – di un’opportunità enorme per far conoscere la storia di questo importante reperto. La mostra è divisa in due sezioni: la prima raccoglie il lavoro di una precedente mostra, organizzata nel 1985, mentre nella seconda si può ammirare la biga dopo l’enorme lavoro di restauro, curato dalla archeologa Adriana Emiliozzi”.
Costruita in legno di noce ricoperto di bronzo dorato, la biga, infatti, continua Termini, era stata ”ricostruita in maniera erronea a New York. Per quattro anni la dottoressa Emiliozzi ha studiato la sua composizione, per poi smontarla e restituirle la sua costituzione originaria”.