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L’agricoltura può trattenere la fuga dei giovani all’estero

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L’agricoltura può trattenere la fuga dei giovani all’estero

Il direttore Rossi: sul nostro territorio in crescita la voglia di insediamento nel settore primario. Impegno formativo e di promozione di Giovani Impresa Arezzo

Il 19 per cento considera  l’Italia un Paese fermo in cui non si prendono mai decisioni.  Una percentuale del 18 per cento punta il dito sulle tasse e il 17 per cento chiama in causa la mancanza di lavoro a pari merito con la mancanza di meritocrazia: insomma la maggioranza dei giovani italiani (51 per cento) è pronta ad emigrare per motivi di lavoro. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti resa nota in occasione della presentazione dal Rapporto Italiani nel Mondo 2014 della Fondazione Migrantes.

Sono tutte problematiche estremamente complesse e gravi ma, analizzando il nostro mondo, i nostri giovani, emergono anche importanti segnali positivi: “Dai ragazzi di Coldiretti Arezzo  – spiega il direttore Mario Rossi – al di là dei disagi sopra citati, emerge un fortissimo attaccamento non solo all’azienda ma anche al nostro territorio, con la voglia di manutenerlo dal dissesto, utilizzando armonicamente la grande attrattiva, ad esempio, che può venire dal biologico, dall’agriturismo, dalla tutela del prodotto tipico attraverso la filiera corta, con un forte, conseguente rilancio dell’insediamento dei giovani”.

Sono sempre più numerosi i giovani in Italia che scelgono l’agricoltura come area di impiego imprenditoriale, magari provenendo da esperienza lavorative in altri campi e, insiste Rossi, una scelta spesso dettata anche dalla volontà di restare nel proprio paese e di rinnovare l’anima produttiva del proprio territorio, come ha dimostrato il riconoscimento ricevuto dal nostro Gabriele Conticini –  insediatosi in agricolturamalgrado il padre lavorasse in banca – nel corso della recente Expo rurale” di Firenze.  Insomma il dato sulla voglia di andare all’estero è importante a livello generale, ma in agricoltura non è così forte, anzi, qui, in particolare ad Arezzo, “i giovani che si insediano, ci credono – insiste il direttore Rossi –  e poi, tramite il gruppo Giovani Impresa Arezzo, partecipano anche ad importanti momenti di aggiornamento, apprendimento e studio, come quella realizzata in occasione di Macfrut a Cesena, rassegna internazionale del settore ortofrutticolo,  in cui i ragazzi, coordinati dal segretario provinciale Gregory Matusali, hanno partecipato alla Fiera, andando a ricercare novità, aggiornamenti e nuovi spunti: insomma, l’idea giusta per un ‘ulteriore diversificazione delle attività produttive”.

A Cesena, conclude il direttore, “i giovani di Coldiretti Arezzo hanno avuto un’occasione formativa molto importante, quella di partecipare anche ad un convegno di Coldiretti nazionale, in cui hanno potuto conoscere e approfondire, in un momento di crisi come questo, cosa chiedono agli agricoltori, al settore dell’alimentazione in generale, i consumatori, i cittadini e le famiglie”.