Home Nazionale Lavoro: Cisl, riattivare domanda con investimenti e riduzione tasse

Lavoro: Cisl, riattivare domanda con investimenti e riduzione tasse

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Roma, 25 set. (AdnKronos) – “Finalmente anche la Bce ha preso atto che nella strisciante deflazione dell’area europea pesano la disoccupazione elevata e le dimensioni della capacità produttiva inutilizzata. In questa situazione di grande incertezza sul futuro non stanno funzionando i provvedimenti ‘non convenzionali’ adottati dalla Bce, che sta offrendo alle banche denaro quasi a costo zero con l’impegno di erogarlo alle imprese”. Ad affermarlo in una nota è il segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra commentando in una nota le dichiarazioni di Draghi all’Euro Conference di Vilnius.
“Una politica monetaria europea più espansiva -rileva il sindacalista- arriva in ritardo di anni e da sola sta mostrando seri limiti di rilancio della crescita. Le politiche di austerità nella gestione dei conti pubblici imposte a paesi come il nostro, hanno ormai contagiato in profondità anche i paesi forti dell’Unione Europea, con il risultato di scoraggiare anche gli investimenti privati e la domanda di credito solo una politica europea comune, espansiva dal lato degli investimenti può consentire di equilibrare crescita e rigore nei conti pubblici, in una prospettiva di medio periodo”.
La prima misura strutturale ‘non convenzionale’, quella più urgente per far ripartire la crescita in Europa, aggiunge Sbarra, “è di riattivare la domanda europea, avviando in tempi molto rapidi un programma d’investimenti infrastrutturali, finanziato da eurobond, almeno nella misura dei 300 miliardi di euro indicati da Juncker, presidente della Commissione Europea”.
La seconda misura, in questa congiuntura debole, sottolinea il sindacalista, “è di consentire alle politiche di rigore nei conti pubblici tutti i margini di flessibilità necessari per politiche d’investimento nazionali e la gestione delle crisi occupazionali. Insistere in politiche fatte solo di tagli alla spesa avrebbero il risultato di riprodurre incubi sociali e sofferenze che durano ormai da troppo tempo”.
Questo, conclude Sbarra, “vale anche e sopratutto per il nostro paese dove la politica e il governo nazionale alle prese con i fuochi pirotecnici sull’ art. 18 trascurano i temi collegati agli interventi a favore della crescita economica e all’occupazione che passano inevitabilmente da una riduzione choc e forte del carico fiscale sui lavoratori , famiglie e imprese ; dal rilancio degli investimenti pubblici e privati ; da una nuova politica industriale a sostegno dei settori e dei territori ; da un utilizzo qualificato e ottimale dei fondi comunitari specie per le aree del mezzogiorno”.