– “Cancellando l’articolo 18 – prosegue il segretario delle tute blu – non si va da nessuna parte: i lavoratori licenziati ingiustamente non potranno riottenere il posto di lavoro. Cambiare l’Europa significa fare qualcosa di diverso rispetto alle misure di rigore prese fino a questo momento e ai diktat di Bruxelles che hanno prodotto ingenti danni, peggiorando le condizioni generali dei lavoratori”.
“Per noi – conclude il segretario dei metalmeccanici lombardi – il problema non è l’articolo 18, ma il lavoro che manca e la disoccupazione che dilaga, senza dimenticare il tema degli investimenti da parte dei governi. Per queste ragioni manifesteremo l’8 ottobre prossimo, affinché si tenga conto delle nostre richieste e non si perseguano ancora politiche di austerità che hanno prodotto soltanto recessione e disoccupazione a livelli esponenziali”.