Home Nazionale Lavoro: Galassi, art. 18 scusa per non affrontare problemi veri

Lavoro: Galassi, art. 18 scusa per non affrontare problemi veri

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Milano, 23 set. (Adnkronos) – Prima creare posti di lavoro, poi pensare a come tutelarli. Questo il pensiero di Paolo Galassi, presidente di Confapi Industria, confederazione italiana della piccola e media industria, sull’articolo 18 dello statuto dei lavoratori che tutela i dipendenti in caso di licenziamento senza giusta causa e di cui in questi giorni si sta discutendo la modifica.
“La piccola e media impresa è poco interessata in questo momento al problema dell’articolo 18”. Lo spiega Galassi all’Adnkronos sottolineando che ciò di cui si sta discutendo da giorni non è altro che una scusa per non affrontare i problemi veri che riguardano invece le troppo numerose tipologie di contratto e il sistema di tassazione che grava eccessivamente sulle spalle dei piccoli imprenditori.
“Non è con l’abolizione dell’articolo 18 che si facilitano le assunzioni, – dice – ma con una revisione del sistema fiscale che riduca la tassazione sul lavoro”. In questo momento, secondo il presidente di Confapi industria, si stanno perdendo posti di lavoro per regalarli all’estero e nulla si sta facendo in tal proposito.
“Prima Renzi dovrebbe preoccuparsi di creare nuovi posti di lavoro e poi occuparsi di come tutelarli e dell’articolo 18. Invece se ne fa un problema di voti. Renzi da tutta questa storia ha solo un ritorno politico”. Se proprio il presidente del consiglio volesse attaccare i sindacati, secondo Galassi, dovrebbe criticare la loro professionalità: “quello che loro avrebbero dovuto fare in questi anni è combattere per ottenere la semplificazione dei contratti. Almeno i diritti principali dovrebbero essere uguali per tutti, invece solo nella piccola e media impresa abbiamo 54 tipologie di contratto nazionale del lavoro diverse. Questo crea confusione”.
A proposito del reintegro disposto dall’articolo 18 nel caso di licenziamento senza giusta causa, Galassi pensa che non sia la panacea da tutti i mali: “se datore di lavoro e dipendente non andavano d’accordo, dopo il reintegro non lavoreranno meglio insieme”.