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Lavoro: Sacconi, da minoranza Pd soluzioni peggiorative

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Roma, 22 set. (Adnkronos) – “L’ipotesi avanzata da settori del Pd e del sindacato è assolutamente inaccettabile perché peggiorerebbe addirittura la legislazione vigente. Introdurre un contratto a due fasi, la prima senza e la seconda con la sanzione della reintegrazione, riducendo contestualmente le flessibilità in entrata rappresenterebbe una riedizione della legge Fornero”. Lo afferma il capogruppo Ncd al Senato Maurizio Sacconi.
“Il vantaggio -aggiunge- sarebbe inconsistente alla luce della liberalizzazione triennale dei contratti a termine e gli svantaggi sarebbero concreti e immediati. Il passaggio dalla sanzione ‘reale’ a quella monetaria deve aumentare la propensione all’impiego con contratto a tempo indeterminato rendendo certe le conseguenze di una eventuale rottura del rapporto di fiducia e consentire quella maggiore coesione e produttività dell’impresa che deriva dalla possibilità, a determinati costi, di separazione tra datore di lavoro e lavoratore”.
“La revisione dei non molti modelli contrattuali richiede cautela perché la realtà del mercato del lavoro presenta infinite sfaccettature che la regola deve consentire si traducano sempre in lavori regolari. Insomma, sarebbe, come diciamo in Veneto , ‘peso el tacon del buso’, peggiore il rattoppo del buco prodotto dalla vecchia legislazione”, conclude Sacconi.